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giovedì, Aprile 25, 2024
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Falsi incidenti per truffare le assicurazioni, 71 indagati e maxi sequestro da un milione di euro

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Simulavano incidenti stradali allo scopo di ottenere rimborsi illeciti dalle assicurazioni. A portare alla luce la truffa sono stati i finanzieri della Compagnia Pronto Impiego del Comando provinciale di Reggio Calabria insieme ad agenti della Polizia metropolitana. Nell’indagine, denominata “Golden insurance“, sono state poste ai domiciliari 2 persone e a una terza è stato notificato l’obbligo di presentazione quotidiana alla Pg.

Truffe alle assicurazioni, gli indagati

Sequestrati anche beni per un milione di euro. Le persone indagate, complessivamente, sono 71 accusate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata a reati di falso materiale e ideologico commessi anche da pubblici ufficiali, accesso abusivo a sistema informatico/telematico, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, nonché di ricettazione. Tra i beni sequestrati figurano un’auto di lusso, un’abitazione a Giardini Naxos (Messina), una villa a Campo Calabro e somme in contanti per 620.000 euro.

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Non solo le assicurazioni | Truffa dell’incidente, attenzione alla chiamata di finti avvocati e finanzieri

Si spacciano per finanzieri, fingono che ci sia stato un incidente e chiedono altissime cifre di denaro per ‘evitare’ il carcere. Succede questo a Qualiano, dove un gruppo di truffatori sta seminando il panico tra i cittadini. Un escamotage studiato e curato nei minimi dettagli per rubare migliaia e migliaia di euro e gettare nello sconforto più totale la vittima degli ‘imbroglioni’. Prima si sceglie la vittima, poi si cerca di destabilizzarla moralmente e, infine, si tenta di estorcere una grande cifra di denaro.

Tentata truffa a Qualiano, il modus operandi

L’ultima segnalazione è arrivata dal Comune dell’area nord di Napoli. I truffatori scelgono la persona da ‘incastrare’, chiamandola a nome di finanzieri. Veri e propri attori che, pur di rubare soldi, gettano nello sconforto intere famiglie. Durante la telefonata, infatti, i malviventi si fingono non solo forze dell’ordine, ma anche amici di un familiare della vittima, arrivandone a conoscere addirittura il nome. «Signora, è urgentissimo. Giovanni (nome di fantasia) ha investito una donna incinta di 6 mesi. Adesso lei si trova al Cardarelli ed è in fin di vita». Neanche il tempo di realizzare la tremenda notizia che si passa alla tentata truffa. «Adesso non potete chiamarlo perché si trova in caserma e potrebbe finire in carcere». A quel punto i familiari chiedono aiuto, ma la risposta li gela: «Bisogna pagare cinquemila euro per evitare che finisca in prigione, altrimenti non c’è niente da fare».

Il finto avvocato

Per rendere la dinamica più credibile i truffatori si affidano alla ‘tecnica’ dell’avvocato. «Qui con noi c’è l’avvocato di Giovanni, potete parlare con lui per quanto riguarda il versamento dei soldi». A quel punto alla vittima viene fornito un numero di telefono con il quale bisogna parlare e mettersi d’accordo per pagare la cifra ‘pattuita’. Il nome del legale con il quale la vittima si interfaccia – anche questo molto probabilmente inventato – è Sergio Imperatore. «Signora, per evitare che Giovanni venga arrestato mi dica dove abita». La fase finale della telefonata, infatti, prevede di organizzare un incontro per ricevere la somma di soldi in contanti.

Soltanto la freddezza della vittima ha permesso di sventare una truffa curata nei minimi dettagli. Giovanni  – l’uomo di Qualiano che sarebbe stato coinvolto in un incidente – si è presentato infatti poco dopo a casa dei suoi familiari. Nessuna donna investita, nessun arresto e nessuna persona in fin di vita al Cardarelli. Ma ciò che colpisce, purtroppo, è la spietatezza dei truffatori che, in pochi minuti, gettano nello sconforto più totale le persone senza farsi esami di coscienza.

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