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venerdì, Marzo 29, 2024
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Ugo Russo, nelle tasche il bottino di un altro colpo prima di essere ucciso dal carabiniere

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Mattinata in obitorio per i familiari di Ugo Russo, il 16enne ucciso ieri a Napoli da un carabiniere in seguito a una tentata rapina. Ventiquattro ore dopo, non cambia la versione della famiglia. Ugo Russo è stato vittima di una vera e propria esecuzione. “Il carabiniere – ricostruisce il padre Vincenzo – gli ha sparato una prima volta al corpo, facendogli fare un balzo di 3/4 metri. Una volta finito a terra si è rialzato per scappare, ma a quel punto il militare gli ha puntato la pistola contro sparando una seconda volta e colpendolo alla nuca mentre Ugo era di spalle. Poi ha inseguito l’altro ragazzo che era con mio figlio sparando ancora ma mancando l’obiettivo. E’ stata un’esecuzione a tutti gli effetti”. La verità è quella che chiede anche l’avvocato della famiglia, Antonio Mormile: “Abbiamo fiducia negli inquirenti, dalle indagini emergerà la verità. D’ora in poi lasceremo parlare l’inchiesta”.

Rapina Napoli, omicidio volontario per il carabiniere

La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio volontario, il carabiniere di 23 anni che la notte tra sabato e domenica scorsi, a Napoli, ha sparato contro Ugo Russo armato di una pistola (risultata una replica di quelle vere priva del tappo rosso) con la quale stava tentando di rapinargli l’orologio. Il 16enne Ugo Russo, colpito due volte dall’arma del militare, è deceduto per le gravi ferite riportate. La vittima era con un 17enne, fermato con l’accusa di tentata rapina.
In ospedale, nelle tasche del 15enne morto, c’erano un Rolex e una catenina, con ogni evidenza bottino di una rapina compiuta subito prima dell’aggressione al militare e alla sua fidanzata.

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Ugo Russo già aveva fatto una rapina

Ugo Russo aveva addosso un altro orologio Rolex e una catenina il 15enne che la notte tra sabato e domenica scorsi, a Napoli, è stato ucciso da un carabiniere in borghese al quale, armato di una pistola (risultata una replica di quelle vere ma priva del tappo rosso di riconoscimento),
stava cercando di rubare l’orologio. A trovarli, negli indumenti della giovane vittima sono stati i medici del pronto soccorso dove il ragazzo, esanime, è stato portato dopo essere stato colpito.

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