Fine della corsa per Salvatore Montefusco conosciuto negli ambienti criminali di Ponticelli con il soprannome di ‘Zamberletto’. A bloccare le sue velleità criminali i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Poggioreale, con il supporto altresì dei militari del Nucleo Investigativo di Napoli: i militari hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del ras del rione De Gasperi e di altri due soggetti incensurati (il figlio Carmine e il gregario Antonio Galasso) ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di usura, estorsione, detenzione abusiva di armi e traffico di sostanze stupefacenti, delitti aggravati, tutti, dal metodo mafioso.
Secondo la Procura i tre avrebbero estorto denaro in danno di un uomo residente nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli, il quale avrebbe contratto debiti con tassi usurai spesso superiori al 100% mensile. Ieri si è svolta la relativa udienza di convalida davanti al gip del Tribunale di Napoli, che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei riguardi dei tre fermati.
Il piano del ras
Montefusco è indicato dalle ultime informative delle forze dell’ordine come il ras che avrebbe riunito attorno a sé un manipolo di fedelissimi per cercare di conquistare Ponticelli sfidando apertamente i De Micco e i De Martino. Proprio questa sua smania di potere potrebbe essere la causa della morte di suo fratello Emanuele Pietro Montefusco ucciso il mese scorso in via Argine in un agguato che ha tutte le caratteristiche della vendetta tra clan.

