Non ci hanno visto più dalla rabbia gli appartenenti al clan Formicola di San Giovanni a Teduccio che il 18 novembre scorso decisero di lavare l’onta dei rampolli della fazione dei Troncone di Fuorigrotta con una rappresaglia nei baretti di via Chiaia. A scatenare la rabbia furono dei video, risalenti a poco più di due settimane prima, pubblicati dal gruppo di Troncone: 45 bottiglie di champagne “sbocciate” in un noto locale di Napoli, osannati dalla voce del deejay che annunciava l’arrivo e la presenza del figlio del boss Vitale Troncone e dei suoi accoliti. Un’ostentazione di forza economica – spesero 3000 euro in 10 minuti – che ha infastidito il clan rivale tanto da far decidere per un raid punitivo nelle strade di Napoli.
E’ il 18 novembre quando proprio Giuseppe Troncone, seduto ai baretti di Chiaia, viene avvicinato dai giovani del clan Formicola, picchiato e accoltellato per punizione. Per tutta risposta il figlio del boss cacciò una pistola e iniziò a sparare all’indirizzo degli aggressori, ad altezza uomo, colpendo due persone innocenti. Poteva essere una strage.
La rabbia dei Formicola è dimostrata da alcune intercettazioni telefoniche acquisite dalla Squadra Mobile di Napoli che in un dialogo tra affiliati ascoltò dei chiari riferimenti alla rabbia provata nel vedere quelle immagini. Uno sgarro troppo forte da dover immediatamente riparare. I due clan, secondo quanto risulta, sono in lotta tra loro per il controllo dello spaccio di droga nella zona dei baretti di Chiaia.
Per quella sparatoria il rampollo dei Troncone ha ricevuto una seconda ordinanza di custodia cautelare dopo quella per rissa.
