13.9 C
Napoli
sabato, Aprile 20, 2024
PUBBLICITÀ

Dalla depurazione alla potabilizzazione

PUBBLICITÀ

DALLA POTABILIZZAZIONE ALLA DEPURAZIONE DELL’ACQUA

 

   Evaporazione,
sublimazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione e affioramento sono
le fasi del noto ciclo dell’acqua, in sostanza non è l’unico ciclo, ma ne
esiste un altro che ci interessa più da vicino, ed è il ciclo: "CAPTAZIONE,
POTABILIZZAZIONE, CONVOGLIAMENTO (utilizzo), DEPURAZIONE E INVIO AL CORPO
RECETTORE".

PUBBLICITÀ

   Tralasciamo
le fasi di captazione (estrazione dell’acqua dal sottosuolo) e convogliamento (invio dell’acqua nelle nostre case), che hanno un interesse prettamente
idraulico, credo invece che sia interessante soffermarci sulle fasi di potabilizzazione
e depurazione.

   Quanti negli
ultimi tempi si sono visti arrivare le bollette sulla depurazione e
potabilizzazione dell’acqua, ma quanti sanno cosa si fa per potabilizzare o
depurare. Sembra estremamente difficile ma in realtà è molto semplice. Non
voglio annoiarvi con termini tecnici e calcoli smisurati, ma credo che si possa,
con semplici parole, "raccontare" le tecniche con cui, dall’acqua di
un lago o di un fiume si arriva a portarla ai nostri rubinetti o, similmente,
dalle fogne al mare.

  
Innanzitutto, prima di procedere alla potabilizzazione bisogna analizzare
l’acqua e fare un confronto tra le sostanze presenti in essa e i limiti imposti
dalla legge (per chi è interessato, la normativa che regolamenta i limiti di
potabilità e la legge 152/99), poi si fa una classificazione dell’acqua e in
base alla classe di appartenenza, si fissa il ciclo di potabilizzazione a cui
deve essere sottoposta.

   Il ciclo di
potabbilizzazione, non è altro che una serie di trattamenti che facciamo
all’acqua. Facciamo un esempio:

   Per un acqua
estremamente "sporca" (di terza classe), si prevede ad un trattamento
chimico detto "spinto", cioè si aggiungono all’acqua delle sostanze
chimiche che tendono ad eliminare delle particelle che altrimenti non verrebbero
via (tecnicamente tale trattamento è detto di CHIARIFLOCCULAZIONE), poi si
procede ad una filtrazione dell’acqua, in modo da eliminare anche piccole
particelle che potrebbero creare problemi, infine si precede alla disinfezione,
di regola con cloro, per eliminare batteri che possono provocare infezioni ecc..

   E’ ovvio che
possiamo "captare" acqua che ha delle buone caratteristiche e che non necessita di
trattamenti, ma la legge prevede sempre la disinfezione, perché è sempre bene
eliminare i pericoli di infezioni o epidemie.

   L’analisi
appena fatta è molto semplicistica, ma rende l’idea sulle difficoltà e sui
costi che impongono una corretta potabilizzazione . Infatti sarebbe bene non
sprecare acqua potabile.

   Gli usi che
facciamo dell’acqua sono i più disparati, bisogna pensare che in media ogni
abitante ne consuma 200 Litri al giorno, e che sono l’ottanta percento va in
fogna e da questa ai depuratori, il resto va via per evaporazione o penetra nei
terreni.

   Negli
impianti di depurazione non ci preoccupiamo solo delle acque nere (così viene
definita l’acqua reflua che proviene dalle case), ma anche delle acque che
provengono dalle piogge, soprattutto la prima acqua di pioggia che lava le
strade e le fogne, per cui molto inquinata. Siccome le piogge generano grosse
portate d’acqua in poco tempo, nei depuratori si tratta solo una certa quantità
di acqua, quella più inquinata. L’e acque nere e quelle di pioggia (o anche
bianche) vengono dette comunemente."liquame"

   I
trattamenti a cui viene sottoposto il liquame sono di varia natura e molto più
complessi di quelli per la potabilizzazione. Si hanno vari cicli di depurazione,
che variano a seconda delle condizioni economiche e progettuali. Si hanno cicli
sedimentazione-ossidazione-sedimentazione, in cui si ha un primo trattamento
dove si fanno sedimentare le sostanze solide (sedimentazione primaria), poi vi
è un trattamento ossidativo molto complesso in cui si fa uso di batteri (veri e
proprio vermi) che mangiano tutte le sostanze organiche e per farlo hanno
bisogno di ossigeno (digestione aerobica), tali batteri ingrassano e diventano
pesanti per cui c’è bisogno di un altro trattamento di sedimentazione per
eliminarli (sedimentazione secondaria).

   Altri tipi
di trattamento prevedono tutta una serie di varianti, ad esempio al posto
dell’ossidazione prevedono una "digestione anaerobica" che, anche se
ha un nome strano, è molto simile all’ossidazione solo che si usano batteri che
non hanno bisogno di ossigeno disciolto (cioè messo nelle vasche con delle
bombole) ma lo prendono dalle sostanze presenti nei liquami.

   Infine,
ovviamente, dai liquami togliamo tutte le schifezze (o quasi) e tali schifezze
dette "fanghi della depurazione" vanno trattati, essiccati e smaltiti,
solitamente in discariche controllate. Tutto ciò non è affatto semplice e non
ha nemmeno una grande efficacia, ma si riesce a portare i liquami al disotto dei
limiti imposti dalla legge e quindi li possiamo inviare al corpo recettore
(solitamente il mare).

   La puzza
tremenda che i depuratori emanano è spesso legata alle fasi della depurazione
prima descritti. Infatti nella sedimentazione primaria si lascia il liquame
fermo o lo si fa muovere molto lentamente, e, se queste vasche sono aperte, si
possono avere fuoriuscite di "biogas"; nei processi di digestione
anaerobica, la produzione di biogas è una costante ma per fortuna questo viene
immagazzinato in bombole; nella sedimentazione secondaria si hanno un po’ i
problemi della primaria.

   In sostanza,
potabilizzare e depurare sono processi molto complessi e molto costosi, sono
importanti ma la depurazione è spesso fatta male e ciò è un grosso problema.
Spero che questo articolo sia chiaro. Se volete dire la vostra lo potete fare
nel "VOX POPULI" del sito nell’area "termodistruttore".

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Terribile scontro tra autotreni in Autostrada verso Napoli, uno degli autisti morto incastrato tra le lamiere

Incidente stradale, oggi verso le ore 14.30 sull'autostrada A1 tra i caselli di San Vittore e Caianello, al Km...

Nella stessa categoria