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martedì, Aprile 23, 2024
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“Abbuffiamoli di botte nel Cavone”, il piano per colpire i ras del clan Lepre

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I ras del clan Lepre sarebbero entrati nel mirino dei rivali dei Minieri. Questo dettaglio emerge dal decreto di fermo, eseguito dalla squadra mobile di Napoli, contro le ‘nuove leve’ del clan Lepre. Si tratta del gruppo attivo nella zona del Cavone di piazza Dante e in via Francesco Saverio Correra.

Nel provvedimento firmato dal sostituto procuratore Urbano Mozzillo figurano Salvatore Cianciulli detto Masaniello indicato come reggente del gruppo, Salvatore Festa ‘o kikk, Francesco Lepre (figlio di Ciro Lepre ‘o sceriff), Gianluca Testa ‘o fagian e Emanuele Testa.  Dunque un raid avrebbe dovuto colpire Testa e R.M, rispettivamente sospettati del controllo del territorio e della gestione dello spaccio di droga.

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L’INTERCETTAZIONE SUL PIANO CRIMINALE

A conferma dello spessore criminale di M. e della sua importanza nel gruppo, il 22 febbraio scorso è stata intercettata una conversazione in casa Minieri nella quale un giovane componente avrebbe proposto: “Andiamo nel Cavone e abbuffiamoli di botte”.

Dunque avrebbero voluto colpire i vertici del clan: “Acchiappiamo ‘o kik, spariamo a lui” e poi aggiunge “’o M… ‘o M.”. Dunque secondo gli inquirenti Festa e M., elementi di spicco dei clan Lepre-Cianciulli del Cavone, sarebbero finiti nel mirino dei nemici del gruppo dei Quartieri Spagnoli Masiello-Esposito e Minieri. 

IL PROFILO DI ‘O FAGIAN

Invece Testa è considerato per la sua sfrontatezza ed efferatezza il braccio armato dei Lepre e colui che starebbe “addestrando le nuove leve del clan”. Non a caso i Minieri lo individuano come un uomo dall’alta elevata caratura da colpire per inviare un messaggio importante ai Lepre: “Acchippiamo il fagiano…il grande il grande o padre“. Nella stessa conversazione avrebbero detto: “O faggiano e ‘o kikk o sparamm’ int’ ‘e cosce.”

LA STORIA DEL CLAN LEPRE

Il capo storico del clan è stato Ciro Lepre, detto o’Sceriff, morto nel settembre del 2018 dopo grave malattia. Il vuoto di potere, creatosi di conseguenza, sarebbe stato colmato dal figlio Francesco e dai suoi zii Patrizio, ‘o Ninill, e Luigi, ‘o Cinese. Questi ultimi avrebbero assunto posizioni di vertice nell’organizzazione criminale.

Inoltre il clan si sarebbe arricchito di altri partecipanti tra cui Salvatore Cianciulli, alias ‘‘Masaniello”, cognato del defunto di ‘o sceriff, Giuseppe, figlio di Luigi. Secondo le recenti indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia Napoli Centro sarebbe stato proprio Cianciulli ad aver acquisito il comando del clan.

Racket al centro scommesse:«Qua comando io», presi i nuovi ras del clan Lepre

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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