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giovedì, Aprile 25, 2024
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Agguato in ospedale a Napoli, condannati gli autori del raid ai Pellegrini

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Il pubblico ministero aveva chiesto dieci anni a testa. Hanno rimediato pene di poco inferiori Sono i protagonisti della notte da far west avvenuta nel maggio dello scorso anno nel piazzale dell’ospedale Vecchio Pellegrini della Pignasecca. Oggi sono arrivate le condanne. Il giudice Simona Cangiano ha condannato Vincenzo Iaselli a tre anni e otto mesi. Otto anni di reclusione invece per Vincenzo D’Avino e Arturo Picco. Protagonisti di quel raid che fece il giro dei media, raid scoppiato come ‘risposta’ ad un altro ferimento.

La ricostruzione del raid al Pellegrini

Secondo la prima ricostruzione effettuata dagli uomini della squadra mobile Giuseppe Iaselli sparò a Vincenzo Rossi a entrambe le gambe; Vincenzo D’Avino e Arturo Picco successivamente organizzarono una vendetta armata sparando contro gli amici del giovane che avevano soccorso e accompagnato il ferito, nel piazzale dell’ospedale dei Pellegrini. Una guerra tra giovanissimi per il controllo dei traffici di droga nei vicoli del centro storico. Solo per miracolo nella struttura sanitaria non ci scappò il morto: Umberto Ioio e Nunzio Saltalamacchia, due dei feriti, furono solo sfiorati dai proiettili. Saltalamacchia è imparentato con il ras della Pignasecca Eduardo mentre D’Avino, uno degli autori del raid, è il cugino di Antonio Esposito ‘o pallino. Un raid che dunque poteva portare a ben più serie conseguenze.

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Dopo l’agguato il cornetto con la fidanzato

Dopo avere «gambizzato» Rossi con il quale aveva avuto degli attriti è andato con la fidanzata a comprare dei cornetti da consumare a casa di lei. A riferire la circostanza fu proprio la ragazza di Giuseppe Iaselli, colui sparò due colpi di pistola alle gambe di Vincenzo Rossi in piazza Matilde Serao prima della ‘follia’ del Pellegrini. Ascoltata dagli investigatori la giovane, che inizialmente aveva negato di essere sentimentalmente legata a Iaselli, raccontò che dopo la mezzanotte di quella sera se n’era andata in giro con il suo ragazzo in sella allo scooter intestato alla madre. Intorno alle 2 lui l’aveva riaccompagnata a casa, per riuscire con degli amici. Dopo circa venti minuti (Rossi fu colpito, secondo la ricostruzione, alle 2.08) Iaselli si ripresentò dalla fidanzata con la quale andò a comprare dei cornetti da portare a casa di lei. Lì, dice ancora la giovane, i due sarebbero rimasti fino al mattino.

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