11.8 C
Napoli
mercoledì, Aprile 24, 2024
PUBBLICITÀ

“Non mi dava soldi e attenzioni”, Alberto ammazza la sorella Alice con 20 coltellate

PUBBLICITÀ

Uccisa sotto casa dal fratello Alberto con almeno 17 coltellate. Così è morta Alice Scagni di 34 anni lasciando il figlio di un anno e 4 mesi e il marito.

La sera della morte di Alice

Alice Scagni era una ragazza di 34 anni, viveva a Genova nel quartiere di Quinto. Poco prima dell’accaduto Alice era andata a fare una passeggiata con il suo cagnolino, trovando al suo ritorno il fratello Alberto che la aspettava sotto casa.

PUBBLICITÀ

Da quanto emerso dai vari racconti dei vicini sembra che il fratello Alberto, di 42 anni,  abbia aspetto ore sotto casa di Alice per chiederle dei soldi. La sorella però si è rifiutata.

In seguito è partito un forte litigio tra i due culminato con forti urla che hanno indotto i vicini e il marito di Alice a chiamare le forze dell’ordine e il pronto soccorso. Al loro arrivo  purtroppo per la povera Alice era troppo tardi, non c’era più nulla da fare.

Gli investigatori cercano il motivo dell’azione di Alberto

Dopo l’accaduto il fratello con il coltello in mano e gli abiti sporchi di sangue si è allontanato verso il lungomare, ma è stato lo stesso fermato ed arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario premeditato aggravato.

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno scandagliato in poco tempo la vita di Alberto per trovare le motivazioni di tale azione.

Un rancore che continuava da tempo

Alberto Scagni sembra che non avesse un buon rapporto con la sorella già da tempo. In passato Alberto aveva già chiesto dei soldi ad Alice a causa del licenziamento dal lavoro.

Inizialmente la sorella glieli aveva anche prestati, ma dopo continue richieste aveva deciso di non acconsentire più al fratello. Questa negazione poi ha portato la rabbia e il rancore in Alberto che lo dimostra in primo luogo in un post di Facebook.

Il commento su facebook

Il commento sotto la foto del matrimonio con la sorella riporta queste parole:  “Questa (in cui potete ammirare una donna che si sta per sposare e un mix tra un narcos, Daredevil e un ubriaco) è l’unica foto del matrimonio di mia sorella che per adesso si è degnata di mandarmi – ha scritto lasciando intendere un rapporto non sereno con Alice – . Forse perché nelle altre sono ancora più brutto? Non mi stupirebbe. Di essere più brutto. Ma dubito sia il motivo. E sono passati anni, peraltro”.

Alberto una persona con seri problemi

Negli ultimi mesi è emerso anche una certa mania persecutoria, aggravata probabilmente  dall’uso di alcol e droghe leggere: Alberto era convinto che qualcuno lo spiasse, tanto che aveva anche fatto bonificare più volte il suo appartamento nella periferia genovese, a Sampierdarena, da eventuali microspie.

Infine è emerso che un paio di giorni prima si è verificato un inciendio all’appartamento della nonna. L’anziana signora, che abita nello stesso palazzo di Alberto, è lei stesa ad indicare  il nipote come eventuale colpevole: «Mi aveva chiesto soldi, ma non glieli avevo dati», ha raccontato agli inquirenti.

Oltre alla famiglia anche i vicini e gli amici che lo conoscevano affermano che Alberto era una persona con vari problemi, che lo portavano spesso a scatti d’ira. Soprattutto recentemente dopo che aveva perso il lavoro.

Insomma sembra che Alberto sia una persona con seri problemi di rabbia e rancore, probabilmente anche psicologici. Nei prossimi giorni il pubblico ministero chiederà la convalida dell’arresto. E forse Alberto spiegherà perché si è trasformato in Caino.

 

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Sistema Caivano, stangata per i Sautto-Ciccarelli: quattro secoli di carcere

Oltre quattro secoli di carcere. Questa la decisione presa quest'oggi dal gip del tribunale di Napoli Valentina Giovanniello in...

Nella stessa categoria