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venerdì, Marzo 29, 2024
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Appartamento, 80mila euro e 2 auto: sequestri alla coppia Tina Rispoli-Tony Colombo: “Legami con la camorra”

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Su delega del Procuratore della Repubblica la Squadra Mobile di Napoli ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo,  emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, a carico di Tina Rispoli, nata a Napoli il 04.08.1974, ritenuta indiziata del reato di trasferimento fraudolento di valori, aggravato dal metodo mafioso, e a carico del marito Tony Colombo, nato a Palermo il 11.05.1986, ritenuto indiziato del reato di riciclaggio, aggravato dal metodo mafioso.

La complessa attività investigativa, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato al sequestro della somma di 80.000 euro intestata a Tony Colombo e al sequestro di un appartamento, due box auto e due autoveicoli nella disponibilità di Rispoli Immacolata.

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Le indagini su Tony Colombo e Tina Rispoli

La Rispoli è l’ex coniuge di Gaetano Marino, ucciso anni fa a Terracina nel corso di un agguato camorristico: mentre la Procura ne chiede gli arresti per aver gestito i proventi del narcotraffico delle case celesti, feudo del clan Marino, il gip del Tribunale di Napoli ha respinto la stessa richiesta, facendo leva sull’impossibilità di dimostrare il suo ruolo attivo nella direzione degli affari dei narcos.

Dopo una lunga inchiesta, partita da un tentato furto di Rolex avvenuto nel quartiere della periferia nord di Napoli, il pool anticamorra della Procura di Napoli aveva fatto partire  una serie di arresti a Secondigliano ma il gip Anna Tirone aveva deciso di rigettarne 22. Furono state rispedite al mittente le richieste di manette per diversi indagati, fra cui appunto Immacolata Rispoli, vedova Marino e coniugata Colombo.

La Rispoli è oggi invece fra Procura e Gip. Secondo il pentito Gianluca Giugliano (come spiega il consigliere dei Verdi Francesco Borrelli), la donna era in possesso di case, beni, gioielli e terreni, frutto dell’attività di spaccio di Gaetano Marino. Per il Gip però mancano riscontri e non aiutano le accuse tardive del pentito e il fatto che non esisterebbe prova delle dazioni di denaro in favore della Rispoli. La decisione passa alla Procura di Napoli che deve valutare l’opportunità di avanzare o meno una nuova richiesta di arresto nei confronti della donna.

 

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