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venerdì, Aprile 19, 2024
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Armi all’estero per un debito medico, arrestato napoletano e la moglie

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Armi all’estero per un debito medico, arrestato napoletano e la moglie. Condannati coniugi campani che trasportavano armi in auto. La coppia è stata fermata dai Carabinieri per un controllo il 28 marzo scorso, all’altezza della barriera autostradale di Ugovizza, a bordo di una Grande Punto.

L’arresto

Bloccati verso mezzogiorno dal Norm di Tarvisio, i coniugi nascondevano la merce in un vano ricavato nello schienale del sedile posteriore del veicolo. I due si erano spacciati per venditori di pentole. La perquisizione della vettura ha condotto al rinvenimento di armi clandestine. Si tratta di Giuseppe Scognamiglio, 41, di Terzigno e Giuseppa Emmanuele, 30, originaria di Racalmuto, Caltanissetta.

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Il processo

Ieri, al processo a suo carico, Scognamiglio ha spiegato la ragione del carico trovato in auto. La coppia avrebbe avuto bisogno urgente di soldi per dissolvere un debito contratto per motivi medici. Il gup Matteo Carlisi ha comunque confermato la sentenza di condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione e 2.600 euro di multa. Il giudice Claudia Finocchiaro ha chiesto una pena superiore nonostante il dichiarato pentimento dell’uomo, accompagnato in aula dagli agenti della Polizia penitenziaria della casa circondiaria di Udine. Prima del ritrovamento delle armi in macchina, Scognamiglio aveva già scontato una pena in un’altra struttura carceraria per una serie di altri reati.

Sequestri

Sotto sequestro dieci revolver Arminius Weihrauch Hw 38 special, una semiautomatica Hecler & Koch Usp Compact calibro 9×19, una semiautomatica Walther Ppx 9×19 e 600 cartucce, oltre a 450 euro in contanti.

Condanna per la moglie

Trasferita a sua volta in carcere, come riportato dal Messaggero Veneto, nella sezione femminile del Coroneo, a Trieste, la moglie Giuseppa Emmanuele aveva optato con il proprio difensore per la via del patteggiamento, chiudendo la vicenda il 10 settembre scorso, con l’applicazione da parte del gup della pena precedentemente concordata con il pm in 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione e 3 mila euro di multa.

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