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martedì, Aprile 23, 2024
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Arrestata la banda del portavalori: sono di Melito, Afragola e Caivano. NOMI

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A conclusione di una complessa ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Casoria  hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di otto persone, in prevalenza residenti nel Comune di Caivano, per un’associazione per delinquere finalizzata
alla commissione di una pluralità di delitti di natura predatoria e, in particolare di rapine, anche ai danni di furgoni portavalori, commesse con l’uso di armi e veicoli di provenienza delittuosa.

Nei confronti di altre due soggetti sono state applicate misure diverse dalla custodia cautelare. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di dicembre 2016 in occasione di una rapina ai danni di un furgone di una società di trasporto valori, azione consumatasi lungo la strada provinciale Caivano-Acerra.

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NOMI DELLA BANDA

Andrea De Falco 38enne di Caivano

Vincenzo Graziano 45enne di Melito

Liborio Castaldo 47enne di Caivano

Antimo Grazioso 54enne di Caivano

Andrea Russo 56enne detto Pitaffio di Caivano

Giuseppe Massaro 62enne del Caivano Parco Verde

Pietro Brillante 66enne di Caivano

Obbligo di soggiorno per Francesco Castaldo di Afragola e Vincenzo Mariniello

Denunciato in stato di libertà Antonio Mornile

IL COLPO

In quella circostanza, almeno sette uomini, armati di pistole, fucili e di un fucile d’assalto tipo Kalashnikov, tutti a volto travisato, avevano assaltato un furgone portavalori asportando circa 20.000 euro, senza riuscire, però, ad impossessarsi del ben più sostanzioso contenuto della cassa blindata presente all’interno del furgone.

L’analisi dei sistemi di video sorveglianza e le informazioni rese da persone presenti, unite ad una intensa attività info-investigativa – attività di osservazione, pedinamento e controllo, attuata con tecniche tradizionali nonché attraverso attività di videoriprese e di intercettazione telefonica ed ambientale – ha consentito di raccogliere un
grave quadro probatorio a carico degli indagati che, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, ponevano in essere una costante azione di raccolta di informazioni e di pianicazione
dei delitti, con contestuale reperimento attraverso canali illeciti di ogni equipaggiamento necessario per effettuare rapine a furgoni portavalori ed altri importanti obiettivi.

Nel corso delle attività, nel mese di febbraio 2017, i Carabinieri di Casoria intercettarono e bloccarono un furgone in transito in quella via Pietro Nenni, condotto da uno degli indagati, che riuscì, dopo aver abbandonato il veicolo, a fuggire nelle campagne circostanti per essere poi recuperato dai complici.

All’interno del veicolo i Carabinieri rinvennero alcuni borsoni contenenti quattro giubbotti antiproiettile, due fucili automatici d’ assalto AK47, una pistola semi automatica, una pistola mitragliatrice UZI, un fucile a pompa e varie munizioni, tutte armi che erano
destinate ad un impiego imminente in una azione di carattere predatorio già pianicata.

 

Il tempestivo e accorto intervento dei Carabinieri ha consentito inoltre, in varie fasi delle indagini, di scongiurare la commissione di alcune rapine già pianificate.
In una circostanza, la persona che appare il promotore dell’organizzazione venne tratto in arresto perché, in compagnia di altro appartenente al gruppo criminale, aveva
abbandonato il Comune di prevenzione della sorveglianza speciale di PS con obbligo di soggiorno. L’uomo venne trovato in possesso di due giubbotti antiproiettile da utilizzarsi nell’azione delittuosa.

ALTRI COLPI

Per alcuni degli indagati veniva individuata, poi, l’esistenza di una seconda associazione per delinquere, operativa nei momenti di minore attività del primo sodalizio criminale e dedita alla commissione di furti in abitazione e presso attività commerciali site in Caivano e Comuni limitro, tra le quali alcune gioiellerie.

I capi d’imputazione, a vario titolo contestati, vanno dal reato associativo, alla detenzione ed al porto di armi da guerra, armi comuni da sparo ed armi clandestine con relativo munizionamento, ricettazione delle armi e dei furgoni destinati alla commissione dei reati, rapine tentate e consumate, furti tentati e consumati.

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