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venerdì, Aprile 19, 2024
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Campania, la zona rossa da lunedì sembra inevitabile: il bollettino di oggi conta 2700 contagi

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Sono 2.635 (di cui 354 casi identificati da test antigenici rapidi) i nuovi casi di Coronavirus in Campania nelle ultime 24 ore, a fronte di 26.533 (di cui 6.783 antigenici) tamponi analizzati: questi i dati relativi all’andamento della pandemia in Campania, emanati dall’Unità di Crisi della Protezione Civile regionali, aggiornati a oggi, mercoledì 3 marzo. Nelle ultime 24 ore, in Campania, si sono registrati purtroppo anche 40 nuovi decessi (15 deceduti nelle ultime 48 ore, 25 deceduti in precedenza ma registrati ieri, 4.374 in totale), mentre sono 628 le persone guarite (188.570 in totale). Dall’inizio della pandemia di Coronavirus, in Campania, sono 274.196 (di cui 6.981 antigenici) i casi totali, mentre sono 2.991.864 (di cui 118.628 antigenici)​ i tamponi analizzati.

Resta stabile la curva del contagio in Campania, anche se i dati sono ancora alti. Rimane stabile, intorno al 10%, il tasso d’incidenza, vale a dire il rapporto tra tamponi risultati positivi su quelli analizzati: nella fattispecie, oggi si attesta al 9,93%. Per quanto riguarda la situazione negli ospedali della Campania, oggi si registra un +4 nel novero dei ricoveri in Terapia Intensiva rispetto a ieri (137), mentre si registra un -4 nei ricoveri nei reparti di degenza ordinaria Covid rispetto a ieri (1.356). Ecco riportati, di seguito, i numeri sullo stato di occupazione dei letti negli ospedali della Campania, riportati nell’ultimo bollettino dell’Unità di Crisi:

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Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656
Posti letto di terapia intensiva occupati: 137
Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (posti letto Covid e offerta privata)
Posti letto di degenza occupati: 1.356

Le parole di De Magistris

“Dagli ultimi dati sembra inevitabile che si vada in zona rossa. Purtroppo sia a Napoli che in Campania i contagi sono in crescita e purtroppo sono in aumento i ricoveri non solo nei reparti ordinari ma anche nelle sub intensive e nelle intensive”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a margine del Consiglio comunale, rispetto all’incremento dei contagi in città e in vista di un possibile passaggio in zona rossa già dal prossimo lunedì.

Secondo de Magistris, “se i dati ci portano in questa direzione, ritengo che sia meglio che lo si faccia presto così da poterci poi preparare per una primavera più tranquilla”.

https://internapoli.it/campania-zona-rossa-regole/

Covid: Consiglio Stato conferma la chiusura delle scuole in Campania

Confermata dal Consiglio di Stato la chiusura delle scuole in Campania. Con un decreto monocratico del presidente della terza sezione, Franco Frattini, Palazzo Spada ha respinto l’istanza cautelare presentata da alcuni genitori contrari alla sospensione della didattica in presenza stabilita dalla Regione.

La regione Campania – si legge nel provvedimento depositato oggi – resta ad oggi in ‘zona arancione’, e per dette zone lo stesso Cts ‘raccomanda’ la apertura delle scuole”, ma in base al principio, “desumibile dalla decretazione nazionale, per cui è rimessa alle Autorita’ territoriali l’adozione (anche per la didattica in presenza) di misure piu’ restrittive, sicchè in molti territori si e’ deciso, con ordinanze locali, di stabilire misure assai drastiche limitate ad ambiti locali in cui il fattore di contagio e’ stato indicato come piu’ grave, per effetto, ad esempio, del diffondersi delle cosiddette ‘varianti'”.

Il Consiglio di Stato rileva che “l’elemento su cui si basa la essenziale pretesa degli appellanti, l’inclusione anche del territorio di Caserta e altri ambiti dove, essi affermano, non vi sarebbero i necessari presupposti di rischio grave, richiederebbe a questo giudice, e per di più in sede di deliberazione sommaria, di effettuare una valutazione ‘selettiva’ delle scelte della Regione, in modo da far emergere come è nell’auspicio degli appellanti, ‘quale’ territorio richiederebbe una maggiore restrizione e per quale altro, invece, i dati scientifici non giustificherebbero tali scelte. Si richiederebbe, in sostanza, al giudice, di effettuare una scelta che e’ tipicamente devoluta all’autorita’ emanante, nella specie il presidente della Regione, di cui soltanto questa porta la istituzionale e giuridica responsabilita’, per avere applicato il principio di massima precauzione sanitaria a scapito della temporanea compressione del diritto degli scolari alla frequenza in presenza”.

Infine, il giudice amministrativo di secondo grado ricorda che “resta in capo alla autorita’ regionale il diritto e il dovere sia di rendere ostensibili i documenti scientifici posti a base delle scelte compiute sia quello di mantenere il costante monitoraggio dei dati medesimi per valutare, senza alcun ritardo, l’eventuale anticipazione del ripristino della presenza scolastica nelle classi degli scolari piu’ giovani, che forse piu’ degli altri hanno necessita’ di presenza in classe per il loro ottimale sviluppo relazionale e psicofisico oltrechè  educativo”.

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