«Nel 2009, presso la Sri trovammo una bomba e denunciammo la cosa alle forze dell’ordine. Per la verità abbiamo più volte denunciato atti intimidatori, ma non abbiamo mai denunciato persone fisiche fino a che, nell’ottobre 2014, non è stata notificata dal Comune di Casapesenna una ordinanza di ingiunzione alla demolizione di un fabbricato abusivo in realtà realizzato dalla famiglia Zagaria di cui non avevamo assoluta notizia». Queste, in sostanza, le dichiarazioni rese agli inquirenti da Nicola Diana, uno dei fratelli imprenditori accusati di essere fiancheggiatori del clan dei Casalesi. L’arresto dei titolari della Erreplast di Gricignano, da tempo reputati “imprenditori anticamorra”, ha scosso l’opinione pubblica. Proprio ieri, scrivevamo delle dichiarazioni del boss Antonio Iovine, secondo il quale sarebbero stati prima fiancheggiatori dei Bardellino e poi, con l’uccisione del padre, sarebbero finiti sotto scacco di Zagaria. Le indagini vanno avanti ma la sensazione è che ci sia molto altro da far salire a galla.
Fiancheggiamento ai Casalesi, parlano i Diana: «Ci misero una bomba avanti ai cancelli, altro che soci!»
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