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venerdì, Marzo 29, 2024
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“Ci voleva pagare la coreografia del Vesuvio”, l’ex capo ultrà pentito svela retroscena su Adl

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A Radio Marte, nel corso della trasmissione ‘Marte Sport Live’ è intervenuto Leandro Del Gaudio, giornalista.

“Da un verbale, la Procura ha aperto un capitolo relativo al calcio Napoli: una parte riguarda il litigio tra De Tommaso e Lavezzi e l’altro relativo a Formisano che non aveva potere di assunzioni e quindi è rimasto allibito, non ha voluto replicare. De Tommaso spiega pure che De Laurentiis si sarebbe complimentato con i tifosi della Curva B per la coreografia del Vesuvio e si sarebbe anche proposto, il presidente, per finanziare altre coreografie”. Naturalmente si tratta di dichiarazioni tutte da riscontrare

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Una lite in discoteca con Ezequiel Lavezzi, all’epoca attaccante del Napoli, perché “da vero tifoso non vedevo di buon occhio il fatto che i calciatori frequentassero un posto come quello, dove giravano droghe”.
Gennaro De Tommaso, più noto come Genny ‘a carogna, racconta al pm della Dda le sue verità, depositate agli atti del processo di appello a Napoli dopo la condanna in primo grado per traffico di droga a 18 anni di carcere.
De Tommaso divenne celebre per essere stato ripreso dalle telecamere nello stadio Olimpico la sera del 3 maggio 2014, mentre ‘calmava’ la curva azzurra dopo gli scontri in cui perse la vita a Roma il tifoso del Napoli Ciro Esposito. Dopo la condanna per traffico di droga ha iniziato a collaborare con la Dda, facendo mettere a verbale anche presunte pressioni della camorra verso il club partenopeo. Genny ‘a carogna riferisce di incontri con dirigenti della società e con lo stesso presidente de Laurentiis, tutte circostanze al momento prive di qualsiasi riscontro investigativo.

La lite con Lavezzi, l’incontro chiarificatore, l’appuntamento a Castel Volturno e le chiacchiere con Marino e De Laurentiis. L’ex capo dei Mastiffs Gennaro De Tommaso conosciuto come Genny a Carogna ha raccontato diversi dettagli sui rapporti col calcio Napoli. I nuovi verbali sono stati depositati ieri mattina alla quarta sezione della Corte di Appello di Napoli e riportati diversi quotidiani.

In diverse circostanze l’ex capo ultras fa riferimento anche ai Lo Russo, presenza costante anche per l’amicizia del ras Antonio col Pocho Lavezzi. “era come un fratello per Lavezzi. Mi minacciò, dicendomi di lasciar stare Lavezzi perché ci faceva divertire giocando. Ma io gli risposi che ragionavo diversamente perché ero un tifoso”.

De Tommaso aveva infatti incontrato il calciatore argentino insieme al portiere in una discoteca di Agnano ammonendolo a non frequentarla visto che circolava droga. “Da vero ultras non vedo di buon occhio che i calciatori frequentassero un posto come quello, dove giravano droghe”. I due poi si incontrarono – secondo quanto riferito dal pentito – a Castel Volturno e si chiarirono

De Tommaso confessa anche di aver visto il presidente De Laurentiis: “Il presidente era rimasto colpito da una coreografia della Curva B che rappresentava il Vesuvio e voleva finanziarci a questo scopo. Ma noi rifiutammo ribattendo che volevamo solo che il Napoli vincesse”. Si tratta ovviamente di ricostruzioni di parte quelle del neo collaboratore di giustizia e la cui veridicità dovrà essere verificata dai magistrati della Dda.

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