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giovedì, Aprile 25, 2024
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Clan Amato-Pagano, la storia degli Scissionisti: nascita, faide e passaggi di consegne

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Un clan in continuo mutamento, con passaggi di consegne già decisi in caso di arresti. Gli Scissionisti degli Amato-Pagano sono ancora una cosca forte, che comanda nei territori a Nord di Napoli dove si occupa non solo degli affari illeciti (racket e droga) ma cerca anche di infiltrarsi nella vita pubblica e politica per trarne vantaggi. La dimostrazione è il blitz congiunto eseguito ieri da polizia e guardia di finanza che ha portato all’arresto di 31 soggetti. Molti erano già noti alle cronache, altri invece erano insospettabili.

La ricostruzione della gerarchia degli Amato-Pagano 

Nell’ultima ordinanza viene ricostruita la storia del clan Amato-Pagano. I capostipiti sono stati Raffaele Amato e Cesaro Pagano. Dopo la cattura dei due boss, le redini della cosca furono prese da Mariano Riccio su designazione del suocero Cesare Pagano coadiuvato da Carmine Cerrato, Amato Raffaele Jr e Amato Carmine. 

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Dopo l’arresto di Mariano Riccio la cosca degli Scissionisti è passata nelle mani di donna Rosaria Pagano, madre di Carmine Amato e Raffaele Jr e sorella di Cesare Pagano. La donna, dopo una lunga faida interna, portò ad unità la compagine, superando le contrapposizioni tra la fazione Amato e quella Pagano, rimodulandone l’organigramma mediante l’attribuzione del ruolo di referente sul territorio (nella gestione delle attività illecite): prima a Caiazza Paolo, poi Caiazza Pietro ed i fratelli Elia e Maurizio Cancello, ed infine Ciro Mauriello.

Nel 2017 il clan fu di nuovo azzerato con gli arresti di Rosaria Pagano, Mauriello ed i Cancello. A quel punto gli Scissionisti venne ricoperto da Marco Liguori, nipote di Lello Amato, che proprio nello stesso anno venne scarcerato. Al suo fianco Salvatore Roselli (che aveva il ruolo di referente nei rapporti con gli altri gruppi criminali nella gestione del settore degli stupefacenti; Tortora Raffaele, detto Lego, o’ Mellonelo’ Peloso, quale partecipe, affiliato al clan sin 2006, inizialmente, per volontà di AMATO Raffaele cl. 65, era collocato accanto a Sabe Tsvetan con il ruolo di provvedere alla ricerca e rimozione, bonifica, e delle microspie poste dalle forze dell’ordine; Fortunato Murolo, detto Nanduccio, scarcerato il 26.12.2016 già uomo di fiducia di Amato Elio, col ruolo di gestore della contabilità e al pagamento degli stipendi; poi c’erano figure minori come Salvatore Chiariello detto boxer, Andrea Severino, Antonio Miliardi, Sebastiano Aruta detto Sebbiolone, Giuseppe Pellecchia, Stefano Maisto, Domenico De Mise, Giuseppe Sinistro, Raffaele De Panicis e Nicola Schiavone. Questi avevano ruoli sia nell’ambito del controllo dello spaccio di droga che nelle estorsioni.

 

 

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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