I Di Lauro e i Licciardi coesistono nel quartiere di Secondigliano senza interferire l’uno con l’altro. I rapporti tra clan sono stati confermati anche nell’ultima inchiesta della Dda di Napoli che ha sgominato il gruppo del rione Don Guanella guidato dai ras Antonio Bruno e Renato Esposito. Infatti nell’ordinanza di custodia cautelare i magistrati hanno riportato le dichiarazioni di Salvatore Tamburrino rilasciate nel dicembre 2019: “Il clan Di Lauro per i Licciardi aveva rapporti con Renato Esposito. Ora reggente della Masseria Cardone“.
Il blitz contro il clan Licciardi: 8 arresti
Lo scorso 23 aprile, la Procura di Napoli ha ottenuto le misure cautelari in carcere per Antonio Bruno, detto Michelò, Vincenzo Caiazzo, alias capozzella, Renato Esposito, Gianfranco Fasano, Raffaele Fiore, Franco Mingacci, detto tattà, Vincenzo Pernice alias ‘o Pe, Gennaro Antonio Sautto. Per gli inquirenti c’era Bruno a capo della fazione della quale ne ha curato le strategie criminali, i rapporti con gli alleati, la gestione del racket e dello spaccio di droga.
La droga dell’Alleanza di Secondigliano
E’ stato anche accertato che un ulteriore ingente guadagno per le casse dei Licciardi costituito dalla gestione delle piazze di spaccio del rione Don Guanella. E’ stata ricostruita una fiorente attività, i cui incassi vengono, almeno in parte, reinvestiti nell’acquisto di altri carichi cui rifornire continuamente sia le piazze di hashish che quelle di cocaina. Sono stati individuati i fornitori, ricostruiti gli accordi, i tempi e le modalità degli approvvigionamenti.
