Un uomo di 75 anni, detenuto nel carcere di Avellino, resta in galera nonostante potrebbe scontare la sua condanna ai domiciliari. Nonostante la concessione della misura infatti, non ha una casa né i soldi per prendere un appartamente in affitto. A rendere nota la storia, il report del progetto Viaggio della speranza, presentato oggi e promosso dall’Unione Camere Penali, dal Garante dei detenuti della provincia di Avellino e dall’associazione Nessuno tocchi Caino.
“Un viaggio molto spesso nel buio perché lo Stato non investe nella rieducazione e nel reinserimento tra le maglie della giustizia-lumaca e le falle del sistema penitenziario” le parole di Carlo Mele, Garante dei detenuti di Avellino, riportate da fanpage.it. “Luci e ombre nel carcere di Avellino: da un lato c’è l’impegno per garantire ai detenuti di lavorare e studiare, dall’altro strutture fatiscenti e nel degrado”, dice Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino.
Giovanna Perna, responsabile dell’Osservatorio carceri per l’Unione Camere Penali, spiega: “La carenza di psichiatri e assistenti sociali è una criticità ormai diventata permanente nonostante sia stata più volte segnala e denunciata. Una situazione che rende più difficile il lavoro dei direttori degli istituti e degli agenti penitenziari oltre a non garantire il rispetto della dignità di questi particolari detenuti”.