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Duplice omicidio a Napoli, 4 arresti negli Amato-Pagano: svelati i killer di ‘o cinese e Gaiola

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La Squadra Mobile di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, nei confronti di Mario Riccio, Francesco Paolo Russo cl.90, Franco Bottino e Sabato Palumbo. Sono accusati del duplice omicidio di Ciro Abrunzo e Franco Gaiola feriti mortalmente con l’esplosione di 15 colpi d’arma da fuoco, il 21 giugno 2012, a Napoli in corso Sirena. L’azione delittuosa sarebbe maturata nell’ambito della terza faida di camorra scaturita negli anni 2010 – 2012 per il controllo del traffico di sostanze stupefacenti a Scampia, Mugnano e Melito, che ha visto in contrapposizione i Di Lauro, gli Amato – Pagano e gli Abete – Abbinante – Notturno. Le vittime  erano legati agli Abete – Abbinante – Notturno, mentre gli autori del duplice omicidio, destinatari della misura, affiliati alla fazione degli Amato – Pagano.

«’O cines fu ucciso dagli Scissionisti e dalla Vanella», Abrunzo ucciso come avvertimento al boss Arcangelo Abete

Ciro Abrunzo, nipote di Arcangelo Abete, indicato dal collaboratore di giustizia Gennaro Notturno come l’esecutore materiale dell’omicidio di Gianluca Cimminiello fu freddato a Barra nell’estate del 2012. A parlare del ‘cinese’ è stato Carmine Cerrato ‘Tekendò’ che ha puntato il dito contro Franco Bottino: un 27enne soprannominato “Mustafà”, fedelissimo di Mariano Riccio descritto come «componente del gruppo di fuoco». Sia Carmine Cerrato che Rosario Guarino, detto “Joe banana”, hanno comunque parlato di Franco Bottino come uno dei due (l’altro secondo i pentiti sarebbe stato Francesco Paolo Russo) autori dell’omicidio di Ciro Abrunzo ras degli Abete-Abbinante-Notturno-Aprea.

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Secondo i pentiti fu un agguato degli Amato-Pagano e della Vanella Grassi. «Mustafà – ha messo a verbale Carmine Cerrato – è entrato nel clan nel 2009, quando Cesare (Pagano,ndr) era latitante, si colloca da subito a Mugnano, accanto al D’Andò nel settore delle estorsioni. Durante la prima fase della faida,quando il clan Amato-Pagano per-se Mugnano, “Mustafà” si rifugia a Melito, divenendo un killer a fianco mio e di “Mariano” e infatti partecipa all’omicidio Abrunzo del 21 giugno 2012. Che io sappia non ha partecipato ad altri omicidi». Secondo gli investigatori più esperti di fatti dell’area nord quel delitto fu un avvertimento al boss Arcangelo Abete imparentato proprio con Abrunzo.

 

 

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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