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giovedì, Aprile 18, 2024
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Furti d’auto nel parcheggio dell’Auchan di Giugliano, così agiva la banda dello ‘jammer’

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Prima hanno tentato un furto all’interno del centro commerciale Auchan di Giugliano, poi hanno provato anche a rubare dalle auto parcheggiate all’esterno della galleria commerciale. Per questo motivo i carabinieri di Giugliano hanno arrestato tre ragazzi: un 21enne di Qualiano, un 21enne di Scampia ed un 23enne del posto.

La tecnica utilizzata

I tre ragazzi sono stati notati dagli addetti alla vigilanza privata del centro che, immediatamente, hanno allertato i carabinieri. I militari dell’Arma sono giunti sul posto pochi minuti dopo, bloccando gli adolescenti che stavano tentanto di dileguarsi. Questi ultimi sono stati trovati in possesso di un borsone con all’interno indumenti sportivi e un borsello contenente i documenti dell’auto all’interno della quale avevano frugato poco prima; inoltre erano dotati di un “jammer”, un disturbatore di frequenza che inibisce la chiusura centralizzata delle macchine: nella pratica la vittima è convinta di aver chiuso l’auto con il telecomandino ma il jammer ha bloccato il segnale e la portiera resta aperta così che i malfattori possono agire comodamente.

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L’intervento dei carabinieri

I carabinieri hanno poi esaminato le registrazioni delle telecamere del centro commerciale scoprendo che la banda aveva tentato un altro furto poco prima. I 3 sono stati dunque tratti in arresto per furto aggravato e sottoposti all’obbligo di firma.

Cos’è lo jammer e come difendersi

Riportano l’articolo di Quotidiano.net su come difendersi dallo jammer:

Il cosiddetto jammer è un apparecchio elettronico che serve a disturbare le frequenze radio ed è molto utilizzato anche per effettuare un furto auto. Per la legge italiana questi apparati possono essere venduti solo alle forze dell’ordine, che per conseguenza sono gli unici soggetti che possono detenerli legalmente.

Un uso del jammer molto importante – ed è per questo che appartiene alla dotazione delle moderne forze antiterrorismo – può consistere nell’impedire l’innesco a distanza di cariche esplosive tramite cellulare.

Come pressoché tutti i ritrovati della moderna tecnologia, però, anche il jammer ha presto trovato degli usi malevoli. Tra questi rientra certamente il suo impiego da parte dei ladri d’auto, che lo adoperano allo scopo di rendere inutile la chiusura centralizzata delle autovetture. Nato come apparecchio per scopi militari, il jammer è facilmente reperibile e questo ne ha fatto uno degli strumenti tecnologici più impiegati per scopi delinquenziali.

Nel furto d’auto quello che accade, in pratica, è che il ladro si apposta nelle vicinanze del luogo in cui è parcheggiata la sua “preda”, dopodiché, quando il proprietario scende dalla macchina e mette in azione il portachiavi/telecomando per sigillare le serrature, il nostro malfattore preme un pulsante sul suo jammer e questo per qualche metro satura l’ambiente di un sottofondo di onde radio di disturbo.

Ciò rende inutile il gesto automatico dell’automobilista che preme il pulsante sul portachiavi. In altre parole, lui è convinto di aver chiuso, ma in realtà le portiere sono rimaste aperte e la macchina rimane così esposta alle intenzioni malevole del ladro, che a questo punto potrà passare al setaccio i sedili oppure portarsi via direttamente la macchina.

Jammer: come funziona

Il raggio d’azione di un jammer può variare in relazione a diversi parametri, per esempio la potenza o il posto in cui viene impiegato.

Quando viene azionato, i sistemi radio e GPS non sono più in grado di funzionare correttamente. In particolare il suo uso interrompe le comunicazioni via GPS tra la vettura e la centrale antifurto, il che ovviamente dà luce verde ai topi d’auto, perché quando ciò accade non è più possibile localizzare la macchina.

Come proteggersi dal jammer

Ora, se davvero vogliono rubarvi la macchina, non c’è antifurto che tenga, ma non è infrequente che la migliore tutela contro il furto d’auto sia anche quella più semplice.

In effetti per difendersi possono bastare delle accortezze piuttosto banali. Per esempio scegliere un parcheggio che sia sorvegliato sia da telecamere che da guardiani. Oppure accertarsi che le portiere siano davvero chiuse dopo aver azionato la chiusura centralizzata. Sappiamo infatti, adesso, che il clic o l’accensione momentanea delle quattro frecce non sono una garanzia assoluta che la macchina sia davvero chiusa a chiave. Meglio quindi provare ad aprire con la mano e vedere che succede.

Sempre per l’ipotesi del furto d’auto, la salvaguardia più efficace può consistere, infine, nell’adottare un antifurto meccanico, per esempio un bloccasterzo. In tal caso la bassa tecnologia di un apparato puramente meccanico può, se non garantirci contro il furto al cento per cento, per lo meno rendere il “lavoro” più difficile ai delinquenti.

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