Il contrasto per il traffico di droga e per il monitoraggio delle piazze di spaccio, il tutto sotto l’ombra della camorra. C’è tutto questo dietro le nove misure cautelari eseguite stamattina, a Casoria e Afragola, dai militari del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna nei confronti di 9 persone di cui due già detenuti in carcere e uno sottoposto agli arresti domiciliari.
Contrasti, quelli tra i due gruppi criminali, che nel 2020 culminarono con l’uccisione del 19enne Antimo Giarnieri, colpito erroneamente per scambio di persona, e con il ferimento di un altro soggetto.
I nove sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio ed estorsioni. In particolare le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotte dal reparto operante da luglio 2020 a febbraio 2021, anche attraverso l’ausilio di attività di intercettazioni, hanno consentito di accertare l’operatività delle due diverse organizzazioni criminali, in contrasto tra loro per l’egemonia sul territorio del comune di Casoria, nel controllo della gestione del traffico di stupefacenti e del monitoraggio delle ‘piazze di spaccio’.
Si tratta di Ciro Sannino, Mauro del Vecchio e Pasquale Piscopo (difesi dall’avvocato Dario Carmine Procentese), Giorgio Piscopo, Salvatore Numeroso, Luigi Olita D’Andrea, Ludovico Del Prete, Vittorio Carella, Ciro Lucci e Giovanni Baratto
I due gruppi si occupavano sia del rifornimento di droga – cocaina, hashish, marijuana e miscele di anfetamine – a diverse piazze di spaccio, sia della cessione al dettaglio delle dosi effettuate anche con consegne a domicilio. Le indagini hanno anche accertato la commissione di alcune estorsioni, sia tentate sia consumate, commesse ai danni degli acquirenti della droga, con il fine di recuperare i crediti delle dosi non pagate.
Nel corso delle indagini è stato anche evidenziato che uno dei sodalizi avesse legami con soggetti contigui al gruppo “Barbato”, articolazione del clan “Moccia”, consorteria storicamente egemone nell’hinterland dei comuni a nord di Napoli.
Operazione anticriminalità, Bene plaude alle forze dell’ordine e al Prefetto
Il Sindaco di Casoria, Raffaele Bene, esprime il suo plauso per l’operazione condotta dai Carabinieri che ha portato all’arresto di nove persone, nell’ambito di un’azione incisiva per la legalità e la sicurezza del territorio. Un blitz che arriva al termine di un percorso intrapreso tra istituzioni e forze dell’ordine e sintetizzato dall’opera del Prefetto di Napoli, S.E. Michele Di Bari.
“L’operazione condotta dalle Forze dell’Ordine – ha dichiarato il Sindaco Bene – rappresenta un segnale forte e chiaro della presenza dello Stato e della volontà di contrastare con determinazione ogni forma di illegalità. Il mio ringraziamento va al Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per il suo incessante impegno nella tutela della sicurezza pubblica, ai Carabinieri e a tutte le forze di polizia, che con dedizione e sacrificio lavorano quotidianamente per garantire la legalità nei nostri territori.”
Le indagini hanno svelato il clima di tensione creatosi per il controllo dello spaccio in Città, culminato con l’uccisione di una vittima innocente, Antimo Giarnieri, colpito per uno scambio di persona. Il Sindaco ha voluto ricordare l’importanza di queste operazioni per dare giustizia alle vittime innocenti della criminalità: “Proprio in queste ore, mentre la nostra comunità ha ricordato Santo Romano con l’inaugurazione di un murale a lui dedicato, l’azione delle Forze dell’Ordine ha onorato un’altra vittima innocente, Antimo Giarnieri. La memoria di questi giovani, strappati alla vita dalla violenza criminale, deve essere un monito per tutti noi affinché continuiamo a lottare per una città più sicura e giusta.”
L’Amministrazione Comunale di Casoria ribadisce il proprio impegno a collaborare con tutte le istituzioni preposte affinché il territorio possa essere liberato dalla morsa della criminalità e restituire ai cittadini la serenità che meritano.
Antimo ucciso per errore a Casoria: alla sbarra i 5 soggetti accusati dell’omicidio