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giovedì, Luglio 4, 2024
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Il Ministro annuncia il decreto Svuotacarceri, reati minori scontati in comunità

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È stato chiamato decreto Svuotacarceri, ma il Ministro Carlo Nordio sottolinea le due differenze che secondo lui distinguono questo decreto dalle precedenti versioni: “La prima è quella di consentire di scontare le pene per i reati minori in strutture diverse da quelle carcerarie, soprattutto in comunità”. Un’alternativa che varrebbe “anche per i tossicodipendenti, che molto spesso sono più malati che criminali” aggiunge il Ministro.

L’altro obiettivo è quello di far scontare la pena agli stranieri nei loro paesi di provenienza: “Abbiamo quasi 20mila reclusi stranieri. Se riuscissimo a concludere accordi anche per solo la metà di loro e far scontare lì la loro pena, considerando che la nostra eccedenza carceraria è proprio di 10mila persone, 60mila rispetto a 50mila persone, avremmo già quasi risolto il problema.

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Il ministro della Giustizia assicura che il cosiddetto “decreto svuotacarceri” sarà in Cdm entro la fine del mese. Lo ha detto in occasione dell’inaugurazione delle sede milanese del Tribunale dei Brevetti

Allarme per i suicidi in carcere

Suicidi in carcere, è allarme: nei primi sei mesi del 2024, non ancora del tutto conclusi, sono stati 44 i detenuti che si sono tolti la vita nelle celle delle carceri italiane. Lo scorso anno, nello stesso periodo preso in esame, furono 33.

Il dato ufficiale arriva dal Garante nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale: “Analizzando i dati personali, si rileva che delle 44 persone morte per suicidio 42 erano uomini e 2 donne. Riguardo alla nazionalità, 24 erano italiane e 20 straniere, provenienti da 14 diversi Paesi. Le fasce d’età più presenti sono quelle tra i 26 e i 39 anni (23 persone) e tra i 40 e i 55 anni (10 persone); le restanti si distribuiscono nelle classi 18 – 25 anni (3 persone), 56-69 anni (7 persone) e ultrasettantenni (1 persone). Si rileva che l’età media delle 44 persone che si sono suicidate, è di circa 40 anni”.

Dall’analisi è emerso che la maggior parte delle persone che si è tolta la vita in carcere era accusata o era stata condannata per reati contro la persona (24, pari al 55 %). Con riferimento a questa tipologia di reati, tra quelli contro la persona figurano 10 reati per omicidio (tentato o consumato), 6 di maltrattamento in famiglia e 4 di violenza sessuale. A seguire i reati contro il patrimonio (14), per legge droga (3). Poco significativi sul piano statistico appaiono invece gli altri 2 tipi di reato, come per esempio quelli per detenzione di armi, concorso in reato.

A detenere il numero più alto dei suicidi è il carcere di Poggioreale che dal primo 1 gennaio ne ha dovuti affrontare tre, seguito da quelli di Cagliari, Pavia, Roma con il Regina Coeli, Sassari, Teramo, Torino, Verona e Parma con due detenuti che si sono tolti la vita. In totale sono stati 33 gli istituti coinvolti.

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