“Il modello Scampia è l’unico modello realizzabile. Pensare di trasformare un territorio senza il coinvolgimento di chi ci abita significa non riuscirci. Quello che stiamo realizzando è frutto non solo del mio lavoro, della mia amministrazione, ma è un risultato collettivo, partito da lontano, con l’impegno di tutti nella costruzione del progetto che è stato condiviso”. Questa la dichiarazione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel corso dell’evento organizzato dal quotidiano La Repubblica “Scampia in movimento: ripartire dalle periferie” durante il quale ha messo in luce gli elementi per la riqualificazione del territorio napoletano.
Gli interventi futuri previsti nel modello Scampia
Nel corso dell’evento il sindaco Manfredi ha ricordato che in questi mesi le vele hanno visto l’abbandono di circa 2mila persone. Ha tenuto a sottolineare che “Non le abbiamo sgomberate, sono uscite perchè condividevano il percorso. Si sono fidate delle istituzioni perchè sanno che noi manteniamo l’impegno di dare loro una casa. La democrazia è fare le cose insieme”. Il sindaco ha riferito poi i notevoli progressi del programma di abbattimento. “Sta andando più veloce del previsto: entro fine anno completeremo l’abbattimento della Vela Gialla e della Vela Rossa. Per quanto riguarda la realizzazione dei nuovi alloggi per la fine del 2026 sarà concluso il primo blocco di edifici, circa 160 appartamenti. Tra la fine del 2027 e metà 2028 saranno completati gli altri lotti abitativi e poi si procederà con la realizzazione della scuola e dei servizi per la comunità”.
In parallelo, è previsto anche che l’amministrazione procederà alla riqualificazione della Vela Celeste. Lì troveranno spazio servizi per la cittadinanza, un museo per ricordare la storia di Scampia e delle Vele. “Vorremo creare anche un incubatore per dare ai ragazzi la possibilità di creare qui sviluppo e dare spazio alla loro creatività” ha concluso il sindaco di Napoli, analizzando il ricco programma del modello Scampia volto ad una vera e propria riqualificazione del territorio ormai degradato da diversi anni.