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giovedì, Maggio 2, 2024
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“La Madonna piange sangue”, i fedeli corrono al santuario per i ‘miracoli’

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In questi giorni è esploso il caso di una presunta lacrimazione della statua di una Madonna. L’ultimo caso arriva da Trevignano Romano, un piccolo paese vicino Roma dove la statua mariana, posta un terreno privato ma sotto la tutela dell’ente parco di Bracciano e Martignano, piangerebbe lacrime di sangue. Tanti fedeli ogni 3 del mese si radunano intorno alla statua per pregare e chiedere miracoli.

Centrale sarebbe la figura di Gisella Cardia, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, era un ex imprenditrice di 53 anni originaria della Sicilia. Il fallimento dell’azienda le portò a una condanna in primo grado a due anni di reclusione, pena sospesa, per bancarotta fraudolenta. Cinque anni fa, secondo il racconto della donna, lei e il marito hanno fatto ritorno da un pellegrinaggio a Medjugorje con una piccola statuetta in ceramica raffigurante la Vergine Maria. Di punto in bianco, un giorno, la piccola statua avrebbe iniziato a lacrimare.

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In concomitanza con la presunta lacrimazione della statua, però, Cardia avrebbe iniziato ad avere delle visioni della Madonna, che periodicamente le affiderebbe dei messaggi da trasmettere ai fedeli. Da lì la donna ha deciso di fondare una onlus, La Madonna di Trevignano Romano, e di contattare le autorità ecclesiastiche e chiedere l’autorizzazione a ritrovarsi una volta alla settimana per la recita del rosario, permesso poi arrivato da monsignor Romano Rossi, vescovo della Diocesi di Civita Castellana.

UN TEAM DI ESPERTI

Ora la diocesi ha un nuovo vescovo, Monsignor Marco Salvi, dunque le cose per questo culto potrebbero perchè sarebbe in costituzione una commissione per indagare sul caso di Trevignano Romano. Sarebbero stati quattro esperti, un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista, che avranno il compito di verificare da vicino la situazione.

Anche il comune si sta muovendo in questo senso, come confermato nei giorni scorsi dalla prima cittadina Claudia Maciucchi, secondo la quale è stato aperto “un procedimento aperto presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia, perché alcuni manufatti sono stati posti sotto sequestro, come una struttura che è stata edificata senza permesso”.

 

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