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Lettera a Babbo Natale dei detenuti del carcere di Poggioreale: “Chiediamo un mondo senza egoismo”

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Nel carcere di Poggioreale, un gruppo di detenuti del Reparto Genova ha scritto una lettera di grande riflessione. Non una richiesta personale, né un desiderio di conforto individuale, ma un appello universale.

Ferdinando, Fabio, Marco, Manuel, Carmine e Antonio si rivolgono a Babbo Natale con parole che travalicano le sbarre e il cemento, portando un messaggio di speranza e amore.

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Caro Babbo Natale, siamo persone momentaneamente private della nostra libertà personale. Quest’anno, come dono sotto l’albero, ti chiediamo un pianeta libero dalla sofferenza che infliggono guerra, povertà e fame; un mondo libero dall’oppressione dell’ignoranza e dall’egoismo“. Queste le parole di apertura, che danno il tono a una riflessione che va ben oltre il contesto carcerario.

La richiesta dal carcere di Poggioreale: “Un Natale diverso: scambiamoci l’anima”

I firmatari, hanno continuato la lettera invitando a ripensare il significato profondo del Natale, lontano dal consumismo sfrenato che spesso lo caratterizza. Scrivono: “Basterebbe che le persone, invece di vivere questo giorno come una festività consumistica, rivivessero la nascita di Gesù nel proprio cuore“. Un messaggio semplice, ma di grande profondità.

Gli autori sottolineano che, pur vivendo una condizione di privazione, sentono il bisogno di intercedere per un mondo migliore, affidandosi a Babbo Natale con un tocco di speranza e ironia: “Se stai pensando che tu porti doni e che non fai miracoli, tranquillo: intercederemo con una supplica per farti ricevere un aiuto“, hanno concluso i detenuti.

La lettera rende evidente quanto sia importante riflettere sul significato profondo delle festività e sulle disuguaglianze che ancora affliggono il nostro mondo.

 

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