“Ho deciso di dissociarmi dall’organizzazione criminale di appartenenza e da tutto ciò che è malaffare. Questa mia dissociazione è dovuta a un fatto personale che mi ha smosso la coscienza in tutti questi lunghissimi anni di detenzione“. Inizia così il memoriale scritto da Rito Calzone e inviato al pubblico ministero della DDA di Napoli.
Era il 6 ottobre 2019 quando l’ex ras degli Amato-Pagano, dalla sua cella nel carcere di Opera, decise di svelare i segreti degli Scissionisti. Il 51enne, detto ‘o Pisano, è stato una figura di rilievo della cosca melitese e recentemente è stato accusato di aver partecipato, come specchiettista, all’omicidio di Giuseppe Grassi. Anche l’ex fedelissimo del boss Cesare Pagano ha ricevuto un avviso di conclusione indagini dalla Procura di Napoli.
Gli omicidi svelati dal memoriale Calzone
Nelle undici pagine consegnate agli inquirenti, Calzone ha parlato degli omicidi di Carmine Guerriero, detto Ronaldo, risalente al 23 dicembre 2008, e di Gennaro Emolo avvenuto nel novembre 2004. Nel secondo caso ‘o Pisano si è autoaccusato di essere stato l’esecutore materiale. Naturalmente tutte le rivelazioni dell’ex scissionista sono al vaglio della DDA di Napoli che sta indagando sui due raid armati.
Omicidio nella Seconda Faida
Seconda Faida di Scampia, i boss di Gomorra hanno visto ridimensionate le loro posizioni dalla Corte di Appello di Napoli per una lunga serie di omicidi avvenuti tra il 2007 e il 2008. Per l’omicidio di Lucio De Lucia, ras dei Di Lauro, nonostante l’iniziale richiesta di ergastolo e le accuse di ben 6 collaboratori di giustizia, Rito Calzone era stato assolto in relazione all’omicidio De Lucia e condannato a 20 anni per la morte di Giuseppe Pica. In Appello invece per l’ex ras degli scissionisti sono stati decretati 20 anni di reclusione per il raid contro l’ex appartenente alla cosca di Secondigliano.
Omicidi della Seconda Faida, ergastoli cancellati per i boss di Gomorra
