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giovedì, Marzo 28, 2024
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Otto persone morte in una casa per anziani, infermiere accusato di omicidio plurimo

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Arrestato con l’accusa di otto omicidi volontari e quattro tentati un infermiere di una Residenza sanitaria assistenziale di Offida, in provincia di Ascoli. Le vittime sono stati tutti anziani ospiti della struttura. Secondo l’accusa, W.L., 57 anni, iniettava un mix letale di medicinali. Nello specifico, il composto era formato da insulina e da un neurolettico, facilmente reperibile visto che, come accertato, veniva utilizzato nella terapia Rsa in cui lavorava. In due anni avrebbe provocato la morte di otto persone e tentato di ucciderne altre quattro.

Le morti non sono legate al Coronavirus

Questa mattina i carabinieri, durante un blitz, hanno arrestato l’uomo, residente a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Come riportato anche da ‘Il Corriere della Sera’, gli omicidi degli anziani nell’Rsa sarebbero avvenuti tra gennaio 2017 e febbraio 2019. Poco più di due anni, dunque. Nessuno immaginava che, nei corridoi di una struttura residenziale che ospita anziani non autosufficienti e a cui non è possibile prestare cure a domicilio,si aggirasse un vero e proprio mostro.

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Omicidi anziani nell’Rsa, le segnalazioni

Ad insospettire i carabinieri sarebbero state le segnalazioni di un incremento anomalo delle morti nella struttura. Così, nel mese di Settembre 2018, sono partite le indagini. Dopo un’enorme impegno investigativo, durato alcuni mesi, si sono avuti i primi riscontri. Ecco quanto si legge nella nota della Procura: “Quando le preliminari analisi sul sangue di alcuni pazienti deceduti presso quella struttura consentivano di rilevare concentrazioni di promazina (farmaco neurolettico), a livelli tossici e assolutamente incompatibili con le terapie prescritte per quei pazienti. Un secondo e più importante riscontro si acquisiva all’inizio del 2019, allorquando le indagini consentivano di rilevare, all’esito dell’esame autoptico di due salme, di cui una riesumata, che quei pazienti ricoverati erano deceduti. Uno per una somministrazione di promazina in dosi letali e l’altro per somministrazione di insulina in un soggetto non diabetico”.

L’indagine sugli omicidi degli anziani in Rsa

L’indagine, coordinata dall’esame di decine di cartelle cliniche e la testimonianza degli altri infermieri, degli operatori sanitari e dei medici, ha permesso di ricostruire i fatti e di accertare le responsabilità di W. L. che, appena arrestato, si è dichiarato del tutto estraneo ai fatti e innocente. Ad ogni modo, dopo i primi atti, l’uomo era stato trasferito ad altro incarico e non aveva più avuto alcun tipo di rapporti con gli anziani ospiti. Ora è in carcere e dovrà rispondere dei reati di omicidio aggravato e continuato e di tentato omicidio aggravato e continuato e di lesioni gravi.

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