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venerdì, Marzo 29, 2024
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Omicidio a Miano, Lo Russo avvisato da una lettera dal carcere:«I ‘Barbudos’ sanno quello che fai»

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«L’omicidio di Pasquale Izzi è scaturito perchè Carlo Lo Russo ebbe una lettera dal carcere e questa lettera diceva che Pasquale Izzi, siccome era detenuto con Antonio Genidoni e Fabio Cardillo, ogni volta che rientrava dai permessi diceva loro che Carlo ogni mattina andava a correre sul campo da calcio». E’ questo uno dei passaggi chiave dei racconti fatti da Mariano Torre ai magistrati su uno degli omicidi recenti più crudi, quello di Pasquale Izzi che sarà poi trucidato proprio sotto l’abitazione del boss.

Il pentito ha rivelato che Izzi doveva già essere ucciso in un precedente permesso premio ma l’agguato non fu preparato in tempo: «Dicemmo a Tommy (Tommaso D’Andrea, ndr) che il giorno dopo dovevamo fare un servizio e che ci serviva il suo aiuto. Perfarci sapere l’orario preciso in cui lui usciva di casa per torna-re in carcere. Chiedemmo il suo aiuto perché lui lo conosceva, si mise a disposizione e prendemmo appuntamento per l’indomani mattina, alle 7 a casa di Salvatore Fresa dove avevamo le armi. Inoltre da casa di Salvatore Freda si vede la zona da cui sarebbe uscito Izzi. Dicemmo a Tommy che dovevamo fare “un servizio” perché nel nostro gergo si parla di “servizio”per riferirci agli omicidi. Del Resto, Marco lo aveva informato su quello che dovevamo fare.Tommy, Ciro e antonio Buono rimasero a casa di Salvatore. Ciro e Buono si misero sul balcone con il compito di farci il fischio quando vedevamo Izzi scendere da casa. Le armi erano cistodite da Salvatore: io presi una calibro 9, Luigi una 9×21».

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