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venerdì, Aprile 19, 2024
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Omicidio Zarra a Pianura, la strategia del nuovo clan per prendersi il quartiere

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Nell’ultima ordinanza che ha colpito la camorra di Pianura c’è anche la contestualizzazione dell’omicidio di Antonio Zarra.  Il quadro probatorio consegnato dalle indagini ha consentito di registrare la nascita e l’ascesa del nuovo gruppo criminale che tra i personaggi maggiormente autorevoli annovera Antonio CaloneCarlo Esposito e Emanuele Marsicano.

Tra i reati contestati, anche una stesa commessa in danno dell’auto lavaggio “Pit Stop” di via Padula ed il tentato omicidio di Francesco Divano. Proprio contro il gruppo di via Comunale Napoli si sono rivelate decisive le dichiarazioni dell’ex colonnello della mala di Bagnoli, ed attuale collaboratore di giustizia Youssef Aboumuslim.

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L’OMICIDIO ZARRA

Anche se i vertici dei clan Marfella-Pesce e Mele sono detenuti, ciò non ha fermato la scia di sangue a Pianura. Inoltre i soggetti criminali hanno continuato a chiedere la estorsioni ai commercianti, l’illecita gestione degli alloggi popolari e la vendita della droga. Proprio in questo contesto avvenne l’omicidio Zarra, giovane ucciso nell’agosto del 2021, e il ferimento di Francesco Divano.

Dopo questi fatti di sangue si è registrata l’ascesa di figure di secondo piano, “cresciute” all’interno dei rispettivi gruppi criminali, che hanno cercato  di assicurare la continuità delle attività illecite dei clan in assenza dei boss. Inoltre hanno creato nuove formazioni camorristiche, che, volevano prendere il posto delle strutture precedenti.

IL RACCONTO DEL PENTITO

L’ex ‘figliol prodigo’ del boss Massimiliano Esposito nei suoi tanti verbali, qui presentati in esclusiva, si è dilungato molto sulla mala del Rione Traiano e di Pianura. Nei verbali del 5 maggio dello scorso anno Youssef ha dichiarato: «Avemmo un incontro con i rappresentanti di Pianura e tale incontro avvenne dopo la scarcerazione di Massimiliano Esposito. All’incontro erano presenti: Calone Antonio, Marsicano Emanuele alias o Messican e Malvasio Giuseppe e la riunione avvenne a casa mia. Durante questo incontro, emerse la lamentela di Mele Giuseppe, che, detenuto con Esposito Cristian diceva di non ricevere nessun tipo di sostentamento in qualità di detenuto. Il Calone, presente alla riunione, disse che da quel momento si sarebbe occupato volentieri lui del mantenimento, anche perché lui era stato il successore dei Mele nella zona di Pianura. Precisò inoltre che, il mancato mantenimento di Mele Giuseppe, era dovuto al fatto che aveva litigato con la moglie del Mele e per dimostrare la sua lealtà a Mele, mostrò un tatuaggio con il nome Mele, per far capire il suo legame con il predetto. Il tatuaggio, il Calone lo aveva sul petto. Calone tuttavia non mantenne le promesse, anzi andò in giro dicendo che Massimiliano Esposito si voleva impossessare delle piazze di spaccio di Pianura e rione Traiano e voleva soppiantare la gente di rione Traiano. Massimiliano Esposito, veramente si voleva prendere il rione Traiano, ma il suo accordo era con Scognamillo Daniele e Calone Antonio non ne sapeva niente. Marsicano, presente alla riunione, era d’accordo. con il fatto che Calone doveva continuare a mantenere il Mele. Alla riunione, lo stesso Marsicano, che aveva una piazza di spaccio su Pianura, concordò che il Mele andava mantenuto nella sua detenzione. Il “Messicano”, gestiva la piazza di spaccio con Esposito Carlo e quando è uscito il Calone dal carcere hanno creato un gruppo loro».

Blitz a Pianura, contro il ‘clan della spazzatura’ i verbali del superpentito Youssef

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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