I giudici della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dai legali di Oreste Reccia, ritenuto boss dei Casalesi, confermando la detenzione al regime del 41 bis per il 50enne considerato, al momento dell’arresto, uno dei perni fondamentali della cosca Venosa-Zagaria-Iovine. Come riporta Cronache di Caserta, al boss originario di San Cipriano d’Aversa sono state sequestrate diverse lettere spedite dal carcere in cui, secondo la Dda, Reccia impartiva ordini all’esterno durante la detenzione ordinaria. La decisione di sottoporlo al carcere duro venne formalizzata due anni fa e confermata dalla Corte di Cassazione.
Lettere per impartire ordini dal carcere, confermato il 41 bis per boss dei Casalesi
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