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venerdì, Aprile 19, 2024
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Pistola puntata in faccia alla madre del ras di Ponticelli, Austero le disse di stare zitta

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C’è anche la descrizione del tentato agguato al ras Luigi Austero nelle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita qualche giorno fa nei confronti dell’attuale reggente dei De Luca Bossa e di altri due affiliati (leggi qui). Un raid che ‘spiega’ in presa diretta l’esacerbarsi delle tensioni tra il gruppo del lotto O di Ponticelli e i De Martino ‘XX’. Anche perchè direttamente coinvolta è la madre di ‘Ginetto’ a cui i sicari del fronte avverso puntarono un’arma in faccia. Questo quanto riportato dall’informativa dei carabinieri della compagnia di Poggioreale che hanno raccolto elementi utili a ricostruire quanto accaduto lo scorso 8 maggio.

Il fallito agguato a Austero a Ponticelli

Erano da poco passate le 16,20 quando un’auto Opel Meriva transitava in via dei Mosaici al lotto O. Dall’auto scendevano due persone con volto coperto da passamontagna. Uno dei due iniziò a sparare all’indirizzo di un gruppo di ragazzi presenti in strada. Ad assistere alla scena la madre e la sorella di Austero che iniziarono ad inveire contro i due. A seguito di ciò uno dei due sicari girandosi puntò l’arma contro la faccia della madre di Austero esplodendo due colpi di pistola in aria, alzando il tiro dunque. Dopodichè l’uomo risaliva in macchina e insieme al conducente si allontanava. Mentre le donne si trovavano negli uffici dei carabinieri per essere sentite arrivò Luigi Austero che con fare spavaldo intimò alla madre di stare zitta. Dopo vi sarebbe stata la bomba di via Esopo e il successivo arresto dello stesso ‘Ginetto’ e dei suoi sodali.

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Il profilo del reggente dei De Luca Bossa

I tre, dopo l’esplosione della bomba che fece scoppiare gli airbag della loro auto, costretti alla fuga a piedi, avrebbero prima cercato di bloccare una Mercedes su cui viaggiava una donna e sua figlia di soli sette anni. Uno dei due avrebbe infatti aperto la portiera dal lato dove era seduta la bambina ma la madre, senza perdere la calma, avrebbe accelerato lasciando i tre di sasso. Austero, La Penna e De Luca ci avrebbero però riprovato poco dopo con due donne che avrebbero proseguito la loro corsa. Dei tre ras il profilo di Austero è quello che più volte viene tracciato dai pentiti. Il giovane è indicato dalle ultime informative di polizia come uno dei soggetti emergenti del gruppo dei De Luca Bossa. Il giovane è infatti cognato di Michele Minichini ‘a tigre in quanto legato alla sorella di quest’ultimo. Come si evince dal decreto di fermo Austero sarebbe rimasto vittima di un tentato agguato lo scorso 8 maggio in via dei Mosaici, raid che, secondo gli investigatori avrebbe inasprito ulteriormente la contesa. I carabinieri hanno appurato che la bomba fatta esplodere dal cavalcavia di Ponticelli avrebbe potuto provocare il decesso di eventuali persone presenti nel raggio di 10 metri dall’esplosione.

Il racket ai pusher di Ponticelli imposto dagli ‘XX’

Sono stati i collaboratori di giustizia a descrivere la guerra in corso a Ponticelli tra i De Luca Bossa (alleati con i Casella) e i De Martino ‘XX’. Ieri quattro giovani ras di quest’ultimo gruppo sono stati raggiunti da un decreto di fermo firmato dai pubblici ministeri Antonella Fratello e Simona Rossi (leggi qui l’articolo). Proprio nel provvedimento vengono ricostruiti i mesi di guerra. Grazie al contributo dei collaboratori di giustizia che hanno raccontato il ruolo e i profili dei giovani impegnati nelle minacce ai pusher del Rione De Gasperi. Rosario Rolletta, ex voce di dentro prima dei De Micco e poi dei De Martino ha spiegato questa nuova fase della guerra. Il suo ultimo verbale datato 10 marzo è significativo: «Ciro Uccella appartenente al clan De Martino per il quale si occupa di estorsioni. Riconosco Vincenzo Di Costanzo detto ‘o gabibbo il quale è un tuttofare del clan e nello specifico custodisce le armi, vende la droga ed esce per fare gli agguati. Salvatore Cardillo si occupa prevalentemente di estorsioni e di recupero delle armi. Pietro Frutto si occupa di estorsioni e di armi».

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