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sabato, Aprile 20, 2024
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Prima il litigio fuori il garage poi l’agguato a Rinaldi:«Le scuse non bastarono»

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Stava commentando in strada con degli amici cosa era accaduto alcune ore prima quando scampò miracolosamente ad un agguato. Era il 17 settembre del 2015 quando Giovanni Rinaldi, figlio di Vincenzo, rischiò di perdere la vita per mano di Salvatore Donadeo e Luigi Bonavolta, due degli uomini di punta del clan Mazzarella. L’episodio è riportato nell’ordinanza di custodia cautelare che sei mesi fa disarticolò il clan Mazzarella ricostruendo tutti i passaggi della guerra infinita che per anni ha opposto la cosca del rione Luzzatti ai Rinaldi del rione Villa. Rinaldi, interrogato dai poliziotti, raccontò che i due avevano esploso due colpi al suo indirizzo per poi fuggire verso Corso San Giovanni.

Rinaldi ha raccontato che in quel momento era in strada con alcuni amici a cui stava raccontando del litigio avvenuto poche ore prima tra il figlio di Marco Montefusco, uno storico affiliato dei Mazzarella, e Luigi Reale, appartenente alla storica famiglia Rinaldi-Reale.Gli amici gli avevano raccontato che il primo, passando davanti ad uno dei box di proprietà di Reale Luigi ed alla presenza di quest’ultimo, avesse pronunciato commenti sgradevoli sugli odori che promanavano dal locale e, alla successiva reazione di Reale  avesse esplicitamente risposto chenon sapeva chi fosse in quanto lui apparteneva ai Mazzarella. Successivamente, sempre secondo quanto appreso dagli amici, Reale si era recato presso I’abitazione della madre del ragazzo per chiedere scusa ma quest’ultimo lo avrebbe minacciato dicendogli che gli avrebbe fatto sparare e che era, poi, intervenuto Luigi Bonavolta in difesa del nipote.

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