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venerdì, Aprile 19, 2024
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Psicosi mandragora, anche il Comune di Napoli avverte: “No a spinaci freschi”. Famiglia di Marano in ospedale

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E’ molto simile agli spinaci, alle biete, ma i suoi effetti sono tutt’altro che salutari. Le leggende, sulla Mandragora, non mancano di certo. C’è che le conferisce proprietà allucinogene, chi poteri sedativi e chi, ancora, poteri afrodisiaci. Nel Napoletano, però, a Pozzuoli, gli effetti sono stati tutti negativi: 10 le persone intossicate ed una è addirittura in prognosi riservata.

Forse, per sbaglio, la mandragora è finita al centro di verdure, vendute sfuse, come gli spinaci e gli ignari cittadini l’hanno mangiata. Fatto sta che ora ci sono delle indagini dei carabinieri in corso e dalle prime ricostruzioni i rischi potrebbero raggiungere anche altre aree rispetto a quella di Pozzuoli. Alcuni lotti, infatti, sono stati commercializzati da società di Forio d’Ischia, Aversa, Volla, San Valentino Torio (Salerno) ma anche di Avezzano (Aquila). Le Asl territorialmente competenti hanno sottoposto l’alimento a blocco ufficiale per effettuare campionamenti e analisi. Ma non è escluso che possa essere stata già venduta.

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I malcapitati intossicati appartengono a tre famiglie e sono ricoverate all’ospedale di Pozzuoli. Allucinazioni ma anche problemi gastrointestinali sono i sintomi rilevati. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, invita alla prudenza: “In attesa dei relativi chiarimenti si raccomanda di evitare di acquistare e consumare verdure simili sfuse (spinaci, biete etc.)”. E intanto si sta percorrendo la filiera di distribuzione per rintracciare i lotti verosimilmente a rischio mandragora mentre i carabinieri, già nelle ore immediatamente successive all’accaduto hanno ritirato le verdure sfuse a scopo precauzionale da alcuni fruttivendoli e market alimentari di Pozzuoli e Quarto, in provincia di Napoli.

“Si ribadisce l’invito ai cittadini a non consumare spinaci freschi ma solo surgelati fino a definizione della questione”: lo scrive il Comune di Napoli in una nota relativa ai casi di intossicazione da mandragora registrati in alcuni centri della provincia. “Gli assessori alla Salute, Santagada, e al Commercio, Armato, stanno seguendo costantemente l’evolversi della situazione”, si sottolinea da Palazzo San Giacomo.

Una delle famiglie intossicate è di Marano. Lunedì sera lei, il marito e il bambino di 12 anni avrebbero iniziato a manifestare un malessere generale, poi la comparsa dei sintomi di un’intossicazione – confusione, vertigini e addirittura il marito avrebbe avuto anche alcune allucinazioni – che li ha costretti a recarsi all’ospedale San Giuliano di Giugliano. Soltanto ieri la donna, dopo aver letto la notizia delle persone intossicate a Pozzuoli, ha collegato e ha compreso che le prime vittime potrebbero essere state lei e la famiglia. La signora, infatti, ha spiegato che alcune foglie della verdura le erano apparse diverse dal solito, ma in quel momento non sapeva potesse trattarsi di una pianta velenosa.

“Sono state ore tremende – racconta una testimone a L’Altra Notizia. – Mio marito, mio figlio ed io siamo vivi per miracolo“. Dopo aver mangiato quella che credevano fosse una porzione di spinaci acquistata da un fruttivendolo della città, è iniziato il calvario. “Abbiamo iniziato a sentirci male, i nostri corpi non seguivano ciò che comunicava la mente. Con tantissime difficoltà sono riuscita a prendere il cellulare e chiamare mio padre, il quale di corsa ci ha portato in ospedale“. Qui il clamoroso riscontro: intossicazione da mandragora. Fortunatamente adesso il peggio è alle spalle, ma, visto il considerevole aumento dei casi anche nei Comuni dell’area nord di Napoli, il panico e la paura sta letteralmente invadendo le case della città.

 

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