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venerdì, Aprile 19, 2024
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Racket alle pizzerie dei Tribunali, condanne per gli esattori del clan Mazzarella

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Racket per le pizzerie del centro storico e dei Tribunali. Sono arrivate ieri le condanne per gli esattori del gruppo Perez-Iodice, ‘costola’ del clan Mazzarella. La sentenza quella emessa dalla Corte d’Appello di Napoli (IV sezione) nei confronti di tre esattori del gruppo che rispondevano di estorsione e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Una ‘strategia della tensione’ culminata con una bomba esplosa davanti la pizzeria Sorbillo ma in realtà destinata ai proprietari di un altro locale della zona che risiedono proprio nella palazzina dove è ubicata la pizzeria Sorbillo.

Condannato Pietro Perez, ras di Santa Chiara, a sette anni. Perez era difeso da Stanislao Matteis. Condanna più lieve per Antonio Iodice ‘o chiov (difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Domenico Dello Iacono): per lui sei anni e quattro mesi. Per l’altro membro del gruppo, Antonio De Martino (difeso da Giovanna Cacciapuoti) è arrivata una condanna a cinque anni e tre mesi.

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La bomba non era destinata a Sorbillo

Fu il coraggio di una donna che permise ai carabinieri di smantellare il gruppo Perez-Iodice di Santa Chiara. La bomba che nel gennaio 2019 danneggiò l’ingresso della pizzeria Sorbillo, ai Tribunali, non era destinata al locale, ma all’abitazione di una famiglia che abita nello stesso edificio e che gestisce, a poca distanza, un’altra pizzeria ‘vistitata’ dagli uomini del racket. E’ questo uno dei particolari che emerge dal decreto di fermo eseguito all’epoca dai carabinieri della compagnia Napoli Centro nei confronti dei tre membri dei gruppi Perez-Iodice e De Martino. Grazie alle dichiarazioni della donna e ai riscontri dei carabinieri quest’ultimi, come emerge dal decreto di fermo, hanno appurato che l’ordigno, di fattura artigianale, era stato lanciato contro il balcone della famiglia E. e che, per un errore, era caduto davanti alla porta d’ingresso della pizzeria Sorbillo facendo capire che l’obiettivo del raid fosse stata questa pizzeria. Secondo le intercettazioni alcuni collaboratori di Sorbillo avevano capito che la bomba non era destinata a loro: «L’hanno buttata nel balcone. E buttandola nel balcone è andata a finire… Ha preso un ferro, un qualcosa, non ha saputo… La paura stessa del buttargliela ed è tornata indietro. E’ caduta a terra e si è fermata davanti a Sorbillo, perché effettivamente, se la volevano mettere a Gino, spostavano il pannello e gliela buttavano dentro. Io l’ho visto il video: passa solo e si è fermato sotto al balcone. L’ha buttata sotto al balcone», questa un’intercettazione in cui a parlare è un collaboratore della pizzeria di via Tribunali.

Il profilo del più giovane del gruppo

E’ stato poi una vecchia conoscenza della mala del centro di Napoli, Carmine Campanile, a tracciare agli inquirenti il profilo dei membri di questo gruppo ‘espressione’ dei Mazzarella ai Tribunali e in particolare di Antonio Iodice ‘o chiuov. «lodice Antonio è un mazzarelliano, almeno cosi mi ha sempre riferito Buonerba Pasquale, il più piccolo dei fratelli Buonerba, sottogruppo del clan Mazzarella, che con me, come ho già in precedenza detto, fu sorpreso dalla sezione omicidi della Squadra Mobile della Questura di Napoli nell’abitazione di…. II mentre stavamo tenendo un summit di camorra. Pasquale Buonerba mi ha detto che questo lodice Antonio, detto ‘o chiuov ha sempre fatto parte del clan Mazzarella e che non aveva paura di usare le armi e di partecipare alle stese; conosco, invece, anche se non lo vedo più dal 2006, tale Perez Pietro, anche lui membro del clan Mazzarella che, più precisamente, opera a stretto contatto con Salvatore Barile, detto Totoriello. Preciso. Su sua sollecitazione, che ho parlato di Perez in occasione di lodice perché tra loro esiste un rapporto di parentela; Perez stava con me in carcere nel 2006 a Poggioreale nel padiglione Milano ed attualmente mi sembra che sia libero, almeno fino agli inizi del 2018, infatti, fu Pasquale Buonerba a dirmi che anche Perez avrebbe partecipato all’azione di contrasto contro i Rinaldi, azione posta in essere agli inizi del 2018, tesa a riconquistare la zona di piazza Mercato, ma io non ho mai visto Perez scendere con noi contro i Rinaldi. Per quello che so, Perez ha approfittato dell’indebolimento del clan Sibillo per affermare nuovamente il suo potere nella zona di San Gaetano».

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