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Rapito a S. Giorgio a Cremano: riscatto da 1,5 mln di euro per liberare il 15enne

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La famiglia Maddaluno avrebbe dovuto pagare un milione e mezzo per far ritornare Mattia a casa. Questa è l’accusa dalla Procura di Napoli, guidata da Nicola Gratteri, ipotizzata nei confronti di Antonio Amaral Pacheco De Oliveira, Renato Franco e Giovanni Franco.

Lo scorso 8 aprile, il ragazzo stava andando a scuola quando è stato raggiunto dai banditi in via Margherita di Savoia a San Giorgio a Cremano. Il 15enne sarebbe stato trascinato con forza all’interno di un Fiat Ducato e trasportato in un appartamento dove è stato tenuto legato e incappucciato. Soltanto dopo varie ore, Mattia sarebbe stato liberato.

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L’indagine della Procura sul rapimento di Mattia

Stamattina nell’ambito di attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 2 persone gravemente indiziate del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione. Delegate alla Squadra Mobile e al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli, le indagini hanno riguardato il sequestro del minorenne avvenuto a San Giorgio a Cremano lo scorso 8 aprile.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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