Cominciano ad emergere i primi dettagli sulla cattura del superlatitante Marco di Lauro. Come anticipato da Internapoli tutto sarebbe partito dall’arresto di Salvatore Tamburrino: l’uomo, infatti, quando è arrivato davanti alle forze dell’ordine, fermato dopo l’omicidio della compagna Norina Matuozzo, avrebbe indirettamente agevolato il lavoro degli inquirenti anche a causa di una catena di intercettazioni tra affiliati che la sua cattura avrebbe innescato.
La conferma sulla localizzazione del figlio di Paolo è stata infatti data dalle stesse intercettazioni incrociate dei ras e fiancheggiatori del clan del Rione dei fiori. Uno in particolare dice agli altri: “Chist’ so cant, iatal a piglià”, senza specificare il riferimento a Marco di Lauro o a Tamburrino che non ha indicato agli investigatori dove si trovasse il covo. Una serie di intercettazioni incrociate ha dato agli inquirenti la conferma della pista giusta da seguire. Un effetto domino che ha inaspettatamente portato alla cattura. Una ‘traccia’ in tal senso l’ha fornita lo stesso questore Antonio De Jesu:”C’è stata fibrillazione nel primo pomeriggio da parte dei nostri tecnici e da lì ci siamo mossi per arrestare Marco Di Lauro. Il resto è coperto da segreto”. Riassunto di un pomeriggio nerissimo per la cosca di via Cupa dell’Arco.