La Procura di Civitavecchia ieri pomeriggio ha iscritto i nomi di Patrizio Pintus e di Giovanna Minelli sul registro degli indagati per la morte di Paolo Pasqualini. Ucciso da tre cani nel bosco di Manziana. Pintus, residente a Viterbo e l’ex moglie Minelli, sono formalmente i due proprietari dei rottweiler Arian, Aron e Apollo.
L’aggressione nel bosco
“I proprietari devono spiegare come hanno fatto a scappare i tre molossi” così sottolineano Simonetta e Priscilla Pasqualini, madre e sorella del 39enne ucciso. “Abbiamo già nominato il consulente medico legale Giuseppe Saladini che parteciperà all’autopsia che si svolgerà venerdì mattina al dipartimento di medicina legale dell’Università La Sapienza. I familiari inoltre chiederanno nella denuncia integrativa per omicidio di approfondire meglio la dinamica della tragedia anche mediante consulenti tecnici e le audizioni di tutti i testimoni” ha spiegato l’avvocato Giacomo Marini, che assiste i familiari della vittima, parole riportate da Il Mattino.
Le indagini sull’aggressività dei cani
I fatti risalgono a domenica scorsa quando Pasqualini stava facendo jogging nel bosco di Manziana. Improvvisamente è stato attaccato da tre cani fuggiti dalla casa di Giovanna Minelli. “La provenienza dei cani Arian, Aron e Apollo è certificata e gli stessi sono stati regolarmente registrati all’anagrafe canina e coperti da garanzia assicurativa per responsabilità civile, come previsto dalla legge”.
“Gli animali, quindi, sono stati accolti in famiglia per compagnia e posti anche a guardia dell’abitazione che, come ormai noto alle cronache, si trova in una zona particolarmente isolata: la presenza dei cani nella proprietà dei miei assistiti, dunque, non costituisce fatto inusuale tenendo conto che tutte le abitazioni che si trovano nella zona, utilizzano cani delle più svariate razze, per finalità di sicurezza” ha spiegato l’avvocato degli accusati.
Le parole dell’avvocato
“Ritengo utile precisare che i cani in questione non hanno mai dato alcun problema, né manifestato aggressività in alcuna forma, sono sempre stati seguiti da un veterinario di fiducia e hanno convissuto fin da cuccioli sia con i proprietari che con i loro figli, di 11 e 13 anni – ha dichiarato l’avvocato – Nella consapevolezza che questa vicenda costituisce un dramma prima di tutto per chi ha perso la vita e in attesa dei doverosi sviluppi investigativi, i miei assistiti, fortemente sconvolti e profondamente addolorati da quanto accaduto, intendono portare ai familiari della vittima il loro più profondo e sincero cordoglio“.
