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Scuole aperte e chiuse in provincia di Napoli, i sindaci si spaccano dopo il Tar

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Stasera alcuni sindaci della provincia di Napoli stanno decidendo sull’apertura di domani delle scuole. L’annullamento del Tar in merito all’ordinanza di Vincenzo De Luca ha costretto i primi cittadini a prendere decisioni autonomamente. Di seguito pubblichiamo l’elenco dei Comuni in continuo aggiornamento.

Chi chiude le scuole

I sindaci di Mariglianella, Scisciano, San Vitaliano, Saviano, Comiziano, Cicciano, Pomigliano d’Arco, Brusciano, Palma Campania e Somma Vesuviana hanno deciso di confermare le ordinanze emesse il 6 ed il 7 gennaio 2022, riservandosi per domani un approfondimento alla luce della decisione del TAR e dei dati epidemiologici forniti dall’Asl Na 3 Sud. In questi comuni, dunque, domani proseguiranno le lezioni a distanza per le scuole di ogni ordine e grado.

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A Vico Equense lezioni sospese fino 𝐚 𝐬𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟏𝟓 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟐: stessa decisione presa dalle fasce tricolori di Qualiano, Giugliano, Sant’Anastasia e Castellammare di Stabia. Fino al 12 gennaio 2022 le attività didattiche saranno svolte a distanza a San Giuseppe Vesuviano. 

Restano sospese le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado a Pomigliano d’Arco.  Lo rendono noto dal Comune, confermando la validità dell’ordinanza emessa lo scorso 7 gennaio dal sindaco Gianluca Del Mastro che ha disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 22 gennaio prossimo.

Chi riapre le scuole

Domani, martedì 11 gennaio, riprenderà regolarmente l’attività didattica in presenza. In accordo con gli istituti del territorio in cui è attivo il servizio, è stata disposta la sospensione temporanea della refezione scolastica. Il provvedimento resterà in essere fino a nuove disposizioni che saranno preventivamente concordate con i dirigenti scolastici“, comunica il Comune di Torre Annunziata. Domani le lezioni riprenderanno anche a Cimitile, Casoria, Ottaviano, Striano.

Nei Comuni di Marigliano e Nola domani riprenderanno le attività in presenza per scuole materne, elementari e secondarie di primo grado mentre proseguiranno a distanza quelle per le scuole secondarie di secondo grado.

LA DECISIONE DEL COMUNE DI NAPOLI

A decorrere dal giorno 11 gennaio 2022 riprenderanno le attività didattiche nelle scuole comunali, statali e paritarie di infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Al fine di assicurare il regolare espletamento del servizio di refezione scolastica, tenuto conto delle necessità organizzative delle aziende fornitrici, il servizio di refezione riprenderà lunedì 17 gennaio 2022“, lo rende noto l’assessore all’istruzione del Comune di Napoli Maria Filippone.

Inoltre è stata appena firmata una ordinanza che chiude, a seguito dell’allerta meteo, per i giorni 11-12 gennaio, su tutto il territorio cittadino, i cimiteri cittadini, anche privati. Salvo l’esclusivo accesso all’ipogeo comunale – Cimitero Nuovissimo – delle urne cinerarie e dei feretri nelle more delle relative operazioni di polizia mortuaria. Nonché l’accesso delle maestranze della Società Citelum, dove ciò si rendesse necessario per il ripristino degli impianti elettrici. Resta escluso dalla predetta chiusura il Cimitero Ebraico, in quanto sfornito di fusti arborei.

Riapre la scuola in Campania, il Tar annulla l’ordinanza di De Luca: si torna in presenza ad infanzia, elementari e medie

Il Tribunale Amministrativo della Regione Campania ha accolto il ricorso del Governo e di alcuni cittadini contro l’ordinanza n.1/2021 della Regione Campania. Il provvedimento di De Luca stabiliva lo stop alle lezioni in presenza, fino al 29 gennaio, per le materne, elementari e medie.

Il ricorso del Governo arriva dopo le parole del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi che, al TG3, aveva definito l’ordinanza emanata il 7 gennaio “illegittima”: “La scelta della Campania? Sbagliata e illegittima. I nostri tecnici stanno trovando il modo di impugnare questa norma”.

Il presidente della Regione Campania, su La Repubblica, invece, aveva difeso il provvedimento varato: “Non abbiamo chiuso proprio niente. Al di là di ideologismi e parole al vento. Il motivo del contendere è solo questo: Dad per tre settimane per le medie e le elementari, per consentire una più vasta vaccinazione infantile e per scavallare il picco di contagi previsto per gennaio”.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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