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venerdì, Aprile 19, 2024
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Signora del Reddito di cittadinanza su Tik Tok, al via gli accertamenti: è di Secondigliano

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Sarebbe stata identificata a tempo di record la donna che in un video su Tik tok si vantava di farsi beffa dello Stato lavorando a nero e percependo il reddito di cittadinanza (leggi l’articolo). La donna è residente alle Case celesti di Secondigliano e la sua identificazione, a tempo di record, è avvenuta grazie ad una rapida indagine degli uomini della polizia di Stato. Le sue parole avevano suscitato sdegno e alimentato polemiche circa l’utilità del reddito di cittadinanza.  «Si è vero, mio marito lavora in nero e prende pure il reddito di cittadinanza. Qualche problema? Io ho le capacità, lo sto mettendo a quel servizio al Governo, fatelo anche voi». Sono queste le parole della donna, parole poi diventate virali su TikTok e non solo. Dopo il filmato in questione, la signora è tornata a “farsi sentire” sul social pubblicando un altro video: «Con la bocca posso dire quello che voglio. Potete segnalare quello che volete a me non interessa. Se vengono i finanzieri a casa mia sarò lieta di offrigli il caffè».
Il filmato è stato pubblicato anche su Facebook dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che, oltre a quello della signora, ha pubblicato anche quello di un giovane che, sempre su TikTok, si fa “beffa della Stato”.

«Mio marito lavora in nero e prende pure il reddito di cittadinanza». L’intervento del consigliere Borrelli sul TikTok della signora del reddito

La risposta è diventata virale ed è stata segnalata a Borrelli, che oltre a pubblicare il video sulla sua bacheca Facebook lo ha anche segnalato alla Guardia di Finanza.
 «Abbiamo chiesto verifica alla Guardia di Finanza. Tanta rabbia nel vedere che certa gente che vive nell’illegalità sottrae una risorsa pensata per i più deboli”, le parole del consigliere e del conduttore radiofonico Gianni Simioli. Poi continuano: «Siamo inorriditi ma non certo sorpresi, è una situazione che conoscevamo già e che denunciamo da tempo. Ci fa davvero tanta rabbia vedere come delle persone che preferiscono continuare vivere nell’illegalità, perché per loro è più comodo invece che tentare di diventare onesti, togliere delle risorse che sono state pensate per aiutare i bisognosi (in questo caso reddito di cittadinanza, ndr), le persone in difficoltà, per questo questi soggetti devono essere puniti con pene severe. Questo è quello che chiediamo. Troppi delinquenti, truffatori pieni di soldi e addirittura tanti camorristi hanno percepito e percepiscono queste risorse fregando lo Stato. Addirittura c’è chi se ne vanta pubblicamente. Per il caso specifico in esame, abbiamo inviato il filmato alla Guardia di Finanza chiedendo delle verifiche. Tolleranza zero», concludono Borrelli e Simioli.

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