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sabato, Aprile 20, 2024
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Tentata rapina del Rolex al ‘dentista dei vip’, la vittima: “Aveva una pistola, ho reagito”

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Sono stati bloccati dagli agenti della Squadra mobile di Milano con l’accusa di essere gli autori di rapine e tentate rapine ai danni di possessori di orologi di lusso, in particolare Rolex nel capoluogo meneghino. Martedì in tre sono stati fermati, due dei quali avevano fatto arrivare le compagne da Napoli per festeggiare insieme San Valentino. Gli investigatori erano, però, già in allerta da venerdì, quando in via Farini i tre avevano cercato di rapinare, seguendolo fino a casa, un 38enne, Luca Macaluso, dentista che ha per clienti molti personaggi dello spettacolo.

UN TENTATO FURTO DA 120MILA EURO

L’aggressione mentre il professionista stava entrando in garage a bordo della sua auto e i rapinatori avevano anche sparato due colpi a salve. Si era rotto il cinturino del Rolex Daytona in oro, del valore di 120mila euro, ma non erano riusciti a prenderlo. Martedì sera ci hanno riprovato seguendo un’Audi R8, guidata da un giovane che lavora in un’agenzia di procuratori di calciatori, e che aveva un Rolex Yatch Master 2 al polso: hanno usato la tecnica dello specchietto rotto.

LA STRATEGIA DEI RAPINAROLEX

E’ accaduto in via Canonica dove c’è stata anche una colluttazione. Il cinturino, anche in questo caso, si è rotto ma non sono riusciti a portare via il Rolex. In sella a degli scooter, mentre gli agenti li avevano già individuati, erano arrivati a Rho e, lasciati i motorini, erano andati a Paderno, dove li aspettava un’auto presa a noleggio giovedì scorso per arrivare da Napoli a Milano. Proprio nella city lombarda sono stati fermati il 27enne Antonio Forte, il 21enne Vittorio Sorriente e il 20enne Antonio Pipolo. Tutti erano noti alle forze dell’ordine. Dunque sono sospettati, per via della loro tecnica, anche di altri colpi delle settimane scorse ai danni di altre vittime facoltose.

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LE PAROLE DI LUCA MACALUSO

Luca Macaluso, in una intervista rilasciata a La Repubblica, spiega: “Appena ho messo giù il piede dalla macchina, mi sono sentito puntare una pistola addosso. E mi è venuto da reagire, forse sono stato incosciente”.

Cosa si ricorda?
“Erano le 19,30, sono entrato in cortile con la macchina, stavo tornando a casa dopo il lavoro in studio. Il tempo di chiudere lo sportello e mi sono sentito dire, alle spalle, “dammi l’orologio””.

Cos’ha fatto a quel punto?
“Mi sono rifiutato. E mi sono lanciato verso di lui. Era da solo, col passamontagna, si vedevano solo gli occhi. Credo non si aspettasse una mia reazione. E intanto ho gridato aiuto. Non ci siamo toccati, lui ha avuto la prontezza di tirarsi indietro. Ma quando ha visto che lo stavo raggiungendo ha sparato due colpi”.

In aria?
“No, verso di me, voleva colpirmi alle gambe ma non mi ha preso per fortuna, ha sparato per terra (si saprà solo dopo che i colpi erano a salve, ndr). Poi è scappato”.

VITTORIO SORRIENTE GAMBIZZATO A NAPOLI LO SCORSO GIUGNO (dal nostro archivio 28/06/2022)

E’ Vittorio Sorriente il ragazzo ferito la scorsa notte ai Quartieri Spagnoli. Il giovane, giunto presso l’ospedale Vecchio Pellegrini con una ferita alla gamba, è stato interrogato dai carabinieri della compagnia Napoli Centro: il giovane Sorriente ha riferito di essere stato ferito nel corso di un tentativo di rapina ad opera di due sconosciuti che lo hanno affiancato mentre, in sella al suo scooter, percorreva via Foria. Uno dei due avrebbe intimato l’alt a Sorriente che avrebbe proseguito rimanendo così ferito. La sua versione non ha convinto gli inquirenti sia per quello che sta accadendo ai Quartieri spagnoli (dove il giovane risiede) sia perchè Sorriente è figlio di Giuseppe, uno dei narcos più conosciuti del centro di Napoli. Gli investigatori ritengono che il giovane sia stato vittima di un agguato proprio ai Quartieri Spagnoli dove sono in corso fibrillazioni violente tra gruppi di giovanissimi per il controllo del territorio. Una guerra a suon di pestaggi, di incendi, di sparatorie e anche agguati, da una parte e dall’altra. Non solo per il micro traffico di droga ma soprattutto per la gestione degli affari legati alla movida della zona ‘bassa’ dei Quartieri che da un anno ha portato migliaia di ragazzi e turisti tra i vicoli per aperitivi o cene all’aperto.

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