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venerdì, Aprile 19, 2024
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Omicidio di Luca a Roma, la mamma fa arrestare figlio-killer: risata beffarda durante l’arresto

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Sono stati fermati nella notte, Valerio del Grosso e Paolo Pirino, del quartiere di San Basilio, i due giovani interrogati dalla Polizia a seguito dell’omicidio di Luca Sacchi derivante da una presunta trattativa di droga andata male.

Quando il giovane è stato soccorso dagli operatori del 118 nella tarda serata, è apparso subito in condizioni gravissime. Trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni, è stato anche sottoposto ad intervento chirurgico. Nello stesso ospedale è stata accompagnata anche la fidanzata per un contusione alla testa.

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Si tratta di due romani che si trovano in Questura, presi nella notte verso le 2.45: uno sarebbe stato rintracciato in hotel della Capitale mentre l’altro si sarebbe presentato spontaneamente in Questura.

L’interrogatorio
Sono in corso in Questura gli interrogatori di due sospettati. Per gli investigatori dovrebbe trattarsi dell’uomo che ha sparato e dell’altro che era con lui. A quanto si apprende, uno dei due fermati, quello sospettato di avere esploso il colpo che ha ucciso il ragazzo di 24 anni, è interrogato da ore dal pm negli uffici della Squadra Mobile di Roma. A caldo, i due si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. I due hanno 20 e 25 anni, uno dei due avrebbero precedenti anche per droga, mentre l’altro – il presunto autore dell’omicidio –  non avrebbe precedenti gravi.

Le ipotesi
Dalle prime informazioni sembrerebbe che non si sia trattato di una normale rapina, ma che dietro ci possa essere dell’altro. Accertamenti sono in corso per capire l’esatto movente della rapina che viene giudicata dagli inquirenti «anomala»: forse c’è dietro una questione legata al mondo della droga.

Sulla vicenda è intervenuta la sindaca Virginia Raggi: «Questi criminali vanno arrestati e puniti severamente».

Il profilo di Pao Letto

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Sul profilo di Paolo Pirino ci sono foto e immagini che fanno riferimento al mondo della criminalità. Armi, riferimenti al film Scarface di Al Pacino e tatuaggi in bella mostra.

Uno di loro, Paolo Pirino, ride durante l’arresto

Sono stati fermati dopo l’interrogatorio in Questura i due ragazzi sospettati per la morte di Luca Sacchi, il 24enne ucciso due sere fa a Roma. Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, entrambi 21enni e romani, sono accusati di concorso in omicidio. Uno in un’auto della polizia e l’altro dei carabinieri, sono stati portati nel carcere di Regina Coeli.

Secondo una prima ricostruzione Luca Sacchi e la ragazza volevano acquistare droga ma poi le cose sono degenerate fino al tragico epilogo. Dai primi accertamenti i due fermati, notando che nello zainetto della donna c’erano parecchi soldi, si sono offerti di procurare lo stupefacente per poi ritornare armati di pistola e rapinare la ragazza. Alla reazione di Luca hanno poi sparato in testa al giovane.

La droga? Non c’entra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che si trovava nel pub”. A parlare ai microfoni del Tg1 è Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi. “Luca non ha mai incontrato gli spacciatori – ha aggiunto Anastasia -. Non ho visto e sentito nulla. Ho sentito solo la voce di un ragazzo romano e giovane. Mi ha detto ‘dammi sto zaino’. E Luca mi ha protetto come ha sempre fatto: l’ha messo a terra e forse per questo si sono spaventati”.

La pistola, forse una calibro 38, utilizzata dagli aggressori di Luca Sacchi, non è stata ancora ritrovata.

Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell’omicidio di Luca Sacchi, ha fatto una cazzata”. Questo è quanto avrebbe detto la mamma del ragazzo sospettato di avere ucciso con un colpo di pistola il 24enne. La donna si è recata nella tarda serata di ieri in un commissariato accompagnata dall’altro figlio per comunicare i suoi sospetti. Da lì sono poi scattate le indagini dei carabinieri che con la polizia hanno poi bloccato i sospettati. A sparare sarebbe stato un incensurato, il complice avrebbe precedenti per droga.

“E’ stata un’indagine lampo”. Lo ha detto il dirigente della Squadra Mobile di Roma, Luigi Silipo, dopo il fermo dei due presunti responsabili della morte di Luca Sacchi. “Non si sono assolutamente costituiti – hanno detto gli investigatori – sono stati raccolti elementi e poi sono stati catturati fuori dal domicilio, in luoghi dove si nascondevano. Hanno usufruito di legami familiari e di conoscenze”. Uno dei due è stato rintracciato in un residence ed entrambi “non hanno opposto resistenza”. Il colonnello Mario Conio, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma, ha sottolineato: “Si è subito lavorato in piena coordinazione e sinergia tra Questura e comando provinciale dei carabinieri di Roma”.

I due fermati, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, si stavano nascondendo, hano spiegato il capo della Squadra Mobile di Roma Luigi Silipo e il colonnello Mario Conio, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma. Uno è stato rintracciato in un residence mentre l’altro in una casa. Sono entrambi del quartiere San Basilio. L’auto con cui si sono dati alla fuga è stata sequestrata. Ai due si è arrivati anche grazie a una serie di testimoni che hanno fornito elementi determinati per individuare e rintracciare i presunti autori dell’omicidio.

Avevano gettato la mazza usata per colpire la ragazza nei campi vicino al Grande Raccordo Anulare. E lì nei pressi dell’uscita per Casal monastero polizia e carabinieri l’hanno trovata e sequestrata. La mazza è stata usata da Valerio Del Grosso e Paolo Pirino per colpire la fidanzata di Luca Sacchi prima di strapparle lo zainetto. Gli investigatori cercano ancora la pistola usata.

Intanto la famiglia di Luca Sacchi smentisce le voci secondo cui il ragazzo potesse fare uso di droga. “Prima di donare gli organi, come è stato scelto dalla famiglia – spiega il legale Domenico Pavone -l’ospedale ha effettuato tutti gli accertamenti clinici e tossicologici, che hanno dato esito negati e dunque si è proceduto all’espianto”. “Luca era un atleta, naturista e salutista – aggiunge il legale per voce dei genitori del ragazzo – e non usava nulla che potesse danneggiare il suo equilibrio sia nell’animo che nel corpo”. La famiglia, per il tramite del legale precisa che Luca non conosceva i due fermati nè aveva mai avuto contatti con loro.

“Grazie al grande gesto d’amore della famiglia che ha deciso di donare gli organi di Luca e all’autorizzazione della Magistratura si è messa in moto la complessa macchina del sistema dei trapianti del Lazio. Gli organi del ragazzo sono tecnicamente idonei e questo consentirà di salvare molte vite umane“. E’ quanto fa sapere l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Una media di 7 tonnellate di droga sequestrata a Roma negli ultimi anni, a fronte di migliaia di arresti ogni anno, per un giro di affari di 50 milioni di euro ogni anno. E’ quanto emerge dal Rapporto Mafie nel Lazio. Tra le caratteristiche dello spaccio romano, ci sono le cosiddette piazze ‘aperte’ come quelle del centro storico o dei quartieri della movida, dove la droga viene comprata in strada, e quelle ‘chiuse’ in periferia, con sentinelle e telecamere che sorvegliano lo spaccio. Tra queste ultime, quelle con gli affari più fiorenti sono quella di San Basilio, Tor Bella Monaca, Primavalle, Ostia, Tuscolano, Romanina, e Trastevere. Tra i clan più attivi nel traffico, ci sono i Casamonica, il gruppo Senese e i Gallace.

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