Era da qualche tempo che, scendendo via Camaldoli ed immettendomi su via Corigliano in macchina, i miei figli mi chiedevano perché continuassi ad osservare con insistenza “quel rudere” alla mia destra, lasciato alla più mortificante delle incurie. Palazzo S. Chiara, un pezzo della nostra bistrattata cittadina, ormai è cosa nota. Non capiscono, le giovani generazioni, non comprendono la Storia. Spesso devo farmi forza per combattere lo sconforto che viene da queste domande, da interrogativi che nulla hanno a che vedere con le play station, i telefonini, i motorini e gli i-pod. Eppure la battaglia, che confesso ho paragonato a quella del solito Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento, ha avuto un primo lieto fine come in un romanzo di Dickens. Dopo aver interessato Lega Ambiente con una dettagliata descrizione del sito con cenni storici, nella persona di Raffaele Del Giudice, che ha segnalato la faccenda a “Salva l’Arte”, a metà novembre il comune di Qualiano, grazie all’interessamento del sindaco Onofaro, ha fatto rimuovere quell’orribile tabellone fuorilegge che sbandierava a destra e a manca comodini, letti e cucine. Un aborto rimosso ragionevolmente ed in breve tempo. Strike come nel bowling! E a me piace pensare che con questo semplice, oserei dire ‘naif’, provvedimento il primo cittadino si sia ricordato, con un pizzico di amore per le sue radici, di una cosa fondamentale, oltre a curare gli interessi del vilipeso patrimonio comunale. Quel terreno, su cui poggia ciò che resta del feudo di S. Chiara, è appartenuto anche alla sua famiglia, agli Onofaro, di origini siciliane, che a Qualiano misero radici a partire dalla costruzione del ponte Suriente a metà Ottocento. Adesso è con soddisfazione che i miei, i nostri, occhi assistono alla pulizia di un paesaggio deturpato nel recente passato da un commerciante senza scrupoli e constatano come anche il punto scommesse posto proprio di fronte all’antico feudo, che bloccava il traffico di sabato e domenica, è come per incanto scomparso. Certo rimangono ancora i ‘carciofari della domenica’ ( nella foto in basso a sinistra li vediamo in azione prima della rimozione del cartellone ) e tanto resta ancora da fare per coinvolgere le scuole in un’azione di nettezza totale della zona in stile ‘puliamo il mondo’. Ma vuoi paragonare lo straordinario odore di carciofi arrosto da mettere sulla tavola della domenica con quello che c’era prima?
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