Si è lavorato tutta la notte, alla luce delle lampade fotoelettriche, sul luogo dello schianto dell’aereo da turismo che ieri, dopo il decollo da Linate, è precipitato su una palazzina in ristrutturazione in via Marignano, a Milano, al confine con San Donato Milanese (Milano).
Gli ultimi vigili del fuoco sono tornati in sede stamani alle 7, mentre sul posto rimane la Polizia Scientifica per i rilievi e la Polizia Locale per impedire l’accesso alle aree coinvolte dall’incidente aereo, che ha provocato 8 morti.
L’ultimo contatto radio dell’aereo precipitato a Milano: “Perché avete deviato?”
“Perché avete deviato? Per evitare una turbolenza?”, chiedono gli uomini-radar del Centro di controllo d’area di Linate che gestisce il traffico nei cieli del Nord-Ovest dell’Italia. Lo ricostruiscono al Corriere della Sera fonti dello scalo meneghino che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a parlarne pubblicamente. “No”, è l’unica parola che arriva in risposta dal pilota.
Dopo pochi secondi il velivolo sparisce dai radar, senza che sia stato chiesto alcun mayday. Secondo i bollettini meteo, in quel momento il vento era leggero e le nuvole basse. Ed è proprio tra le nuvole che il piccolo aereo perde quota per 16 secondi fino allo schianto. Saranno gli investigatori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a fare luce sulle cause. Una mano alle indagini la daranno i dati del «Lightweight Data Recorder», la scatola nera.