Processo di secondo grado da rifare per la morte di Alessandra Madonna. La giovane ballerina morì nell’ospedale San Giuliano di Giugliano dopo un litigio con l’ex Giuseppe Varriale che venne accusato di omicidio. La prima sezione della Corte di Cassazione, dopo avere rigettato il ricorso presentato dal sostituto procuratore generale di Napoli ed escluso l’omicidio volontario, ha rimandato il processo a un’altra sezione di Corte di Appello.
Varriale, difeso dagli avvocati Raffaele Chiummariello, Antonio Briganti e Nicola Pomponio, venne condannato in primo grado a 4 anni e 8 mesi per omicidio stradale. I giudici di Appello invece condannarono Varriale a 8 anni e due mesi per omicidio preterintenzionale. Il sostituto procuratore generale Carmine Esposito, che aveva chiesto 20 anni di reclusione per omicidio volontario, presentò ricorso alla Cassazione sul quale la Corte si è pronunciata ieri.
La precisazione dei legali della famiglia Madonna
La Corte ha dichiarato l’inammisisbilità dei ricorsi della difesa dell’imputato e del Procuratore Generale presso la Corte d’Assise d’appello.
Ha dichiarato l’irrevocabilità della sentenza in relazione all’affermazione della penale responsabilità dell’imputato.
(Omicidio Preterintenzionale)
Annulla la stessa con riguardo alla sola determinazione della pena rinviando ad altra sezione della Corte d’Assise d’appello di Napoli. (collegio difensivo composto dagli avv. Battagliola, Vignola, Gentile e Caserta).
LE FERITE MORTALI DI ALESSANDRO MADONNA
L’8 settembre 2017, Alessandra Madonna morì dopo un misterioso incidente stradale. L’inviato de Le Iene Nina Palmieri ha provato a ricostruire i fatti di quella tragica notte. Mentre Alessandra si aggrappò al finestrino Giuseppe, il fidanzato accelerò bruscamente trascinandola per alcuni metri. Il corpo della ragazza sbattè con il fianco sinistro su una Peugeot parcheggiata, l’urto le spezza 8 costole, poi lei cadde ed ebbe un forte impatto con la testa sull’asfalto, che le procurò un gravissimo trauma cranico. Alessandra morì poche ore dopo in ospedale.