Spesso si è parlato di Alleanza di Secondigliano come di un potentissimo clan, ma probabilmente più che di clan sarebbe meglio parlare di un consorzio di cosche criminaliA volere l’alleanza furono Edoardo Contini, detto “O’ Romano” (originario del quartiere San Carlo all’Arena di Napoli), Francesco Mallardo detto “Ciccio ‘e Carlantonio” (Giugliano) e soprattutto Gennaro Licciardi, detto “A’ Scign” (Secondigliano).
Non soltanto un legame criminale ma anche criminale, visto che a legare Contini e Mallardo sono anche rapporti di parentela: hanno sposato due sorelle, trovandosi così cognati, una terza sorella ha invece sposato Patrizio Bosti, braccio destro di Contini. In pochi anni Il “cartello” criminale conquista la leadership ,del traffico della droga, facendo arrivare fiumi di cocaina dal Sud America ed eroina dall’Asia.
L’organizzazione era ben ramificata e non comprendeva i soli tre fondatori ma aveva tra le proprie file personaggi di spicco come Ciro Mantice che ha avuto il compito di ‘pulire’ il denaro nei più disparati settori fino all’anno 2000, fino al sequestro di oltre 60 milioni di euro di beni. Dell’Alleanza era un rappresentante di rilievo Gaetano Bocchetti, di Secondigliano (uomo di fiducia del Licciardi), vero specialista nell’importare droga e nel gestire la vendita al dettaglio di stupefacenti nei diversi punti di spaccio della città. Negli anni a cavallo tra la fine del Ventesimo e l’inizio del Ventunesimo secolo, decessi ed arresti bloccarono l’ascesa dell’Alleanza. Gennaro Licciardi, leader storico, morì in galera, Mallardo venne arrestato mentre Contini si diede alla latitante, prima di essere arrestato nel 2008, poco dopo l’arresto del suo alleato Vincenzo Licciardi, fratello di Gennaro.
