E’ stata presentata come una campagna di beneficenza ricca di buoni propositi la collaborazione tra Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria ‘Balocco’. Il pandoro Chiara Ferragni è finito infatti nel mirino dell’Antitrust, l’azienda avrebbe messo in atto: “una presunta pratica commerciale scorretta in relazione all’iniziativa commerciale“.
L’accusa al ‘pandoro di Chiara Ferragni’
L’Antitrust ipotizza infatti che l’azienda avesse già deciso a monte quanti soldi donare all’ospedale, a prescindere da quelli guadagnati grazie alle vendite del pandoro firmato Chiara Ferragni. Il prodotto era stato pubblicizzato ai consumatori al prezzo di 9,90€, una cifra superiore rispetto a un pandoro tradizionale. Tanti sono stati però i consumatori che hanno deciso di comprare comunque il pandoro per sostenere una buona causa.
“I consumatori potevano essere indotti a credere che acquistando il pandoro “griffato” Ferragni contribuissero alla donazione per l’acquisto di un nuovo macchinario mentre la Balocco aveva disposto una donazione in cifra fissa a favore dell’ospedale parecchi mesi prima del lancio pubblicitario dell’iniziativa e dunque del tutto indipendente dall’andamento delle vendita del prodotto” ha sottolineato il presidente dell’Autorità, Roberto Rustichelli. Ieri l’Antitrust, aiutata dalla guardia di finanza, hanno ispezionato le sedi dell’azienda Balocco.


                                    