PUBBLICITÀ
HomeCulturaArteChi è Katia Buchicchio, la nuova Miss Italia 2025 ha solo 18...

Chi è Katia Buchicchio, la nuova Miss Italia 2025 ha solo 18 anni

PUBBLICITÀ

A vincere la finale di Miss Italia 2025 è stata Katia Buchicchio, una ragazza di 18 anni originaria della Basilicata, nello specifico da Anzi un paese in provincia di Potenza. La finale si è svolta al Pala Savelli di Porto San Giorgio ed è stata trasmessa in diretta su San Marino Tv e RaiPlay in streaming.

Il Concorso di Miss Italia 2025

È stata incoronata dalla patron del Concorso, Patrizia Mirigliani, e dalla presidente della giuria, Francesca Pascale, sul palco del PalaSavelli di Porto San Giorgio. La diciottenne lucana è stata scelta dalla giuria dell’86^ edizione del Concorso (la numero 80 con il nome di Miss Italia) dopo essere arrivata alle finali del Concorso con il titolo di Miss Basilicata. Sul podio anche Miss Umbria, Fanny Tardioli e Miss Marche, Asia Campanelli.

PUBBLICITÀ

Chi la nuova Miss, Katia Buchicchio

Alta 1.75, originaria di Anzi, in provincia di Potenza, Katia, diplomata al liceo scientifico, è iscritta al primo anno di Odontoiatria e Protesi Dentaria e ha incantato la giuria con la sua bellezza autentica. Oltre a studiare, Miss Italia 2025 coltiva la passione per il ricamo e il cucito, un’arte che le è stata tramandata dalle nonne e dalle zie e che fa parte della cultura della terra da cui proviene. Fidanzata con Michael, Katia ha dedicato la vittoria al padre Antonio, “il mio manager che mi ha accompagnato in tutte le selezioni a cui ho partecipato”, ha dichiarato la ragazza. E per il futuro ha detto: “Continuerò gli studi e lavorerò per tenere alto il nome della mia Regione, che sono orgogliosa di rappresentare, così come sono onorata di questo titolo”.

La Basilicata conquista il titolo per la prima volta

“Per la prima volta – ha sottolineato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardiuna ragazza lucana conquista il titolo di Miss Italia. A Katia vanno i miei più sinceri complimenti e l’abbraccio di tutta la comunità lucana. La sua vittoria è un riconoscimento di bellezza, ma anche al talento, alla grazia e alla determinazione che la nostra terra sa esprimere”. Katia “porta con sé – ha aggiunto il governatore – i sogni di tanti giovani lucani e ci ricorda che, anche partendo da un piccolo borgo, si può arrivare lontano. La Basilicata è orgogliosa di lei e le augura un futuro ricco di successi, certo che continuerà a rappresentare la nostra regione con eleganza e passione“, ha concluso Bardi.

La sua vittoria non è, quindi, solo un traguardo personale ma anche un motivo di orgoglio per tutta la Basilicata, che si aggiudica la fascia per la prima volta nella storia del Concorso. Le regioni che hanno collezionato il maggior numero di titoli fino ad oggi sono il Lazio con 13 miss, la Lombardia e la Sicilia con 11 ragazze. Seguono il Veneto e la Toscana con 6, il Friuli, la Calabria e il Piemonte con 5, le Marche e la Campania con 4, l’Emilia Romagna, la Liguria, la Sardegna, l’Umbria e il Trentino Alto Adige con 2, la Puglia e l’Abruzzo con una sola miss. Il titolo non è mai stato vinto da Molise e Valle d’Aosta.

I primi momenti dopo la vittoria

Soddisfatta la patron Patrizia Mirigliani, che ha commentato: “Sono molto emozionata anche perché la Basilicata non aveva mai vinto il titolo, è una grande soddisfazione, sono felicissima ed è una vittoria di tutti noi assieme al ritorno in tv”.

Sul palco, ad abbracciarla subito dopo la vittoria, la mamma Rosanna, il papà Antonio e la sorella Lucrezia. “Katia è paziente e rispettosa, legata alle tradizioni, alla famiglia e alla sua terra. Caratterialmente caparbia e determinata, a volte un po’ ostinata, non si ferma di fronte alle difficoltà ma la sua forza è stata prendere questa esperienza come un gioco”, ha detto la mamma.

“Siamo onorati di aver ospitato per la seconda volta la finale di Miss Italia e siamo stati premiati dal tutto esaurito registrato al Pala Savelli. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, siamo soddisfatti”, ha detto il sindaco di porto San Giorgio, Valerio Vesprini.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ