Il triste rapporto di Legambiente sottolinea come in Campania siano in aumento i reati per ecomafia che nel 2023 salgono a 4.952, registrando un +23% rispetto al 2022, con una media di 13,5 reati al giorno, dati che confermano la Campania leader nazionale.
Il rapporto di Legambiente
La provincia di Napoli conta 1.494 reati, seguita da Avellino (in forte crescita con 1.203 reati, pari al +72,9%). I dati presentati spiegano come la Campania si conferma maglia nera a livello nazionale in tutti i cicli dell’ecomafia.
Prima in classifica a livello nazionale la Provincia di Napoli con 1.494 reati, seguita dalla provincia di Avellino (1.203), che dalla settima posizione arriva sul secondo gradino del podio. Quinta la Provincia di Salerno con 815 reati.
“I numeri e le storie raccolte nel rapporto confermano il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura. E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. La lotta all’ecomafia passa mettendo in campo un piano di politiche trasversali contro ecocriminali , dalle politiche industriali a quelle occupazionali, da quelle socio ambientali a quelle culturali. Bisogna ristabilire in Italia e in Campania la giustizia ambientale” dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania.
Continua l’applicazione della legge 68/2015 sui nuovi delitti nell’ambiente che nel 2023 ha superato la quota 600. In Campania c’è una vera e propria emergenza shopper illegali: solo a Napoli nell’ultimo anno sono stati rintracciati 100 chilogrammi di buste illegali ogni tre giorni, per un totale di 120 quintali.
La proposta di Legambiente
La Campania resta prima nella classifica del cemento illegale, con quasi il 15% dei reati nazionali, ed è prima assoluta anche per numero di persone denunciate, oltre 2.000, e di sequestri effettuati, 370. Il rapporto di Legambiente indica sul cemento illegale un podio tutto campano con Napoli, Avellino e Salerno che guidano la classifica a livello provinciale.
Legambiente invia oggi 15 proposte al Governo sul tema, di cui sei principali: recepire la nuova direttiva europea in materia di tutela penale dell’ambiente, approvata il 27 febbraio 2024, che introduce nuove fattispecie di reato e prevede l’adozione di strategie nazionali contro la criminalità ambientale; introdurre nel Codice penale i delitti contro le agromafie; introdurre i delitti contro gli animali; restituire ai prefetti pieni poteri per la demolizione degli immobili che i Comuni non hanno abbattuto; inasprire le sanzioni contro i reati nel ciclo dei rifiuti; completare l’approvazione dei decreti attuativi del Sistema nazionale di protezione ambientale e potenziare gli organici delle Agenzie regionali, per garantire controlli adeguati sul Pnrr e sulle Olimpiadi Milano-Cortina.