14.7 C
Napoli
sabato, Aprile 20, 2024
PUBBLICITÀ

Finti volontari per favorire i summit di camorra di Mele, c’erano anche Enis e D’Aniello

PUBBLICITÀ

Si erano fatti accreditare come volontari della comunità terapeutica dove era rinchiuso Pino Mele per aiutarlo ad entrare ed uscire quando voleva. Questo lo stratagemma utilizzato dal ras della Palazzine per organizzare i summit con gli altri affiliati, nonostante il giudice gli avesse ordinato di non uscire dal centro. Il retroscena emerge nell’ordinanza di custodia cautelare che ha colpito l’altro giorno l’ala Scissionista del clan Mallardo. Tra i soggetti volontari della comunità terapeutica c’era anche Mahmoudi Enis, il giovane ammazzato lo scorso luglio in un agguato di chiaro stampo camorristico proprio vicino alle Palazzine di Giugliano. “I volontari accreditati presso la onlus situata a Villa Literno avevano l’importante ruolo di far superare in prímis a Mele Giuseppe, ma anche agli altri sodali della organizzazione camorristica delineatasi nonché correi della rapina perpetrata in Treviso, le restrizioni che regolavano, a quel tempo, gli arresti domiciliari che il medesimo soggetto scontava presso la predetta struttura terapeutica di recupero dalle tossicodipendenze – scrive il gip nell’ordinanza. Oltre ad Enis, c’erano come volontari anche Catuogno Giuseppe, alias “Mille lire il piccolo“, figlio del più noto Catuogno Gennaro alias “o’ scoiattolo” ed un altro giovane. “Sfruttando la loro incensurabilità, erano stati individuati con mansione di volontariato, nei quadri della comunità terapeutica con lo specifico compito di consentire allo stesso Mele Giuseppe di raggiungere Giugliano per soprintendere e partecipare attivamente alle attività illecite condotte dal proprio sodalizio nel campo delle sostanze stupefacenti”.
Nella struttura erano collocati, in regime di arresti domiciliari, anche Sarracino Francesco ed il defunto D‘Aniello Giuseppe (morto nella rapina al Sisa di Qualiano).
“Le cosiddette e programmate uscite di gruppo altro non erano che una scappatoia abilmente sfruttata con la compiacenza degli adepti all’organizzazione carnorristica in questione abilmente nominati loro accompagnatori i quali, una volta prelevati i sottoposti ed accompagnati gli stessi nei luoghi da loro indicatigli, li lasciavano liberi per tutta la durata dell’uscita e ciò consentiva a Mele Giuseppe, in particolare, di partecipare ai summit di camorra”. 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Arrestati due giovani pusher a Mugnano, addosso avevano stecchette di hashish e contanti

I carabinieri motociclisti della sezione radiomobile di Marano hanno arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio Castrese Moio e Ciro Persico, di...

Nella stessa categoria