Sono due le vittime dell’agguato consumatosi in via Janfolla poco dopo le 18 in cui sono stati ammazzati Francesco Abenante, 34 anni, e Salvatore Avolio, 32 anni. I due sono ritenuti organici al clan Pecorelli, originatosi dalla scissione dei Lo Russo.
In particolare Francesco Abenante, detto Franchelotto, era stato tratto in arresto lo scorso giugno insieme ad altre 18 persone, accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidi, lesioni, esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e detenzione di sostanza stupefacente, commessi per agevolare la cosca di Miano.
Abenante, nello specifico, era accusato di estorsione aggravata. Il 34enne, secondo la Procura di Napoli, si sarebbe recato a ritirare la rata estorsiva “‘almeno in un’occasione” presso un bar della zona. A fornire i particolari che hanno portato all’incriminazione di Abinante fu la stessa vittima del reato, che avrebbe ceduto al giovane la rata di mille euro mensile destinata ai cugini “Cifrone”.