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Scambio di killer tra Licciardi e Lo Russo, chiesto l’ergastolo per l’ultimo irriducibile dei ‘Capitoni’

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Ergastolo. Questa la richiesta avanzata ieri nei confronti di Giuseppe Lo Russo, l’ultimo irriducibile dei ‘capitoni’ di Miano in riferimento agli omicidi di Angelo De Caro e Pasquale Bevilacqua. Trent’anni invece sono stati chiesti per il boss Vincenzo Licciardi e per Gaetano Bocchetti. Questa mattina la parola toccherà alla difesa (nel collegio difensivo gli avvocati Domenico Dello Iacono, Antonio Abet e Giuseppe Biondi). Nel giugno scorso vi era inoltre stato un colpo di scena con la posizione stralciata di Carmine Costagliola per la cui posizione il gup aveva stabilito la improcedibilità.

Accordo tra i clan Lo Russo e i Licciardi

Il delitto De Caro e quello di Pasquale Bevilacqua sancirono una sorta di accordo e scambio di killer tra i Lo Russo e i Licciardi come dichiarato dall’ex boss Carlo Lo Russo: ”Ero libero quando è stato ucciso. Mio cognato Pasquale che come ho già detto aveva dato uno schiaffo in carcere a mio fratello Salvatore, era ormai mal visto da tutta la famiglia. Quando venne scarcerato si appoggiò al lato di Giugliano tramite i Licciardi. Sapeva che lo volevamo uccidere e cercò quindi la protezione dei Licciardi. Si consideri che già da detenuto veniva mantenuto dai Licciardi. Mio fratello Peppe parlò con Vincenzo Licciardi e gli disse chiaramente che Pasquale doveva morire. O ‘Chiatto si mise a disposizione e lo uccise insieme a Gaetano Bocchetti. Con la scusa di andarlo a prendere a Giugliano dove stava appoggiato lo portarono a Chiaiano in una traversa e lo uccisero in macchina. L’ho saputo da mio fratello Peppe. Mi ha raccontato che hanno sparato entrambi sia Vincenzo Licciardi sia Gaetano Bocchetti“.

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